Nell’area dell’ex campo rom , sgomberato ad agosto 2021 dopo un maxi rogo, i residenti denunciano incendi di rifiuti no stop. Ma all’ultimo sos nessuno avrebbe risposto.
Siamo a Barra, trincea di Napoli Est, una delle tante terre dei fuochi dimenticate. Il primo aprile l’ultimo rogo in via Mastellone, documentato anche da un video. Una colonna di fumo nero si staglia alta. Intorno, a osservare sconfortati, ci sono gli abitanti della zona. Il Comitato “Bonifiche sì biodigestore no” Napoli Est invia subito una segnalazione ad una serie di enti istituzionali. L’oggetto è “Richiesta di intervento urgente”. Sul posto arrivano i vigili del fuoco, a spegnere le fiamme. Ma alla pec, secondo il comitato, risponderebbe solo l’Arpac, comunicando di aver protocollato la richiesta. L’ufficio ricezione atti della Procura di Napoli, invece, notifica il rifiuto dell’e-mail.
Una circolare interna, infatti, dispone di ignorare la corrispondenza proveniente da privati, pervenuta per posta elettronica. “Anche per motivi di sicurezza” specifica l’ufficio giudiziario. Ciò avviene perché, secondo le norme di procedura penale, le denunce possono presentarsi solo personalmente o a mezzo di procuratore speciale. Resta il fatto, tuttavia, che un intervento è invocato da centinaia di firme dei residenti. Nella mail, il comitato ricorda che il rogo è scoppiato “in un’area di 16.000 mq di proprietà del comune ricoperta di rifiuti speciali”.
Gli abitanti “limitrofi sopportano da decenni – sottolinea la segnalazione – tutto il degrado presente nel campo e respirano le diossine e altre sostanze dovute ai frequenti roghi. I lavori di bonifica vanno a rilento e i Rom che hanno occupato un palazzo di un privato, con o senza l’ aiuto della malavita locale, continuano, periodicamente a bruciare materiali di ogni genere”. A nulla è valso, stando alla denuncia, chiudere gli accessi alla strada, installando due cancellate. Le inferriate sono state divelte. E senza dissuasori né sorveglianza, la situazione non cambia. “In attesa delle dovute bonifiche – scrivono Domenico Incarnato e Ciro Borrelli, presidente e vicepresidente del comitato – vi chiediamo di intervenire per censire le famiglie presenti e di chiudere i due ingressi per evitare ulteriori sversamenti”. Altrimenti, per il prossimo incendio, sarà solo questione di tempo.