L’autismo sia inclusione e non esclusione. E’ quanto emerso nel corso di un incontro, organizzato al Parco Urbano di Acerra (Napoli), da Giovanni Evangelista dell’associazione ‘ViviAmo Acerra’, durante il quale l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Tito d’Errico ha ascoltato le istanze dei genitori. All’incontro hanno preso parte, oltre al sindaco d’Errico e ad Evangelista, il presidente di Azzurra Libertà, Paolo Russo, il presidente del Consiglio comunale, Raffaele Lettieri, la psicologa Concetta Terracciano e la Neuro-psicomotricista Cinzia Riemma. “Troppe restrizioni – hanno sottolineato le mamme dei ragazzi autistici – i nostri bambini sono la parte migliore della società ma noi non dobbiamo essere abbandonati. I nostri figli hanno bisogno di dignità e di opportunità per creare qualcosa per loro, perciò serve l’impegno di tutti”. Si stima che in Italia l’autismo colpisca 1 bambino su 77 circa ed in ogni 3-4 classi scolastiche ce ne sia uno. “Chi non voleva che si facesse questa manifestazione si è perso una giornata di politica straordinaria – ha tuonato l’onorevole Paolo Russo – sottoporremo le tematiche emerse dall’incontro a Mara Carfagna. Sentire le esigenze che arrivano dalle comunità locali e provare a dare risposte: questa è la differenza tra la politica del territorio e delle cose da fare e la ‘politica delle barzellette’. La storia politica di Acerra dimostra un’attenzione di elevato livello qualitativo verso certi temi: dall’attuale sindaco d’Errico al suo predecessore Lettieri, oggi presidente del consiglio, ai tanti amici presenti, come l’assessore Pintauro ed il consigliere di Azione Mimmo Zito, l’amministrazione comunale è attenta a raccogliere queste istanze. Sull’autismo occorre costruire un percorso distintivo tra bambini ed adulti, anche per un approccio diverso. Inoltre bisogna lavorare sugli ospedali affinchè accolgano un’intera condizione familiare e iniziare a pensare ad un inserimento nel mondo del lavoro”.
“L’autismo è una condizione particolare, complessa – ha spiegato il sindaco d’Errico – dove c’è un’alterazione sociale, un deficit della comunicazione, questi fanciulli si chiudono in loro stessi. Dal punto di vista terapeutico oggi si può fare molto e si può fare di più se la diagnosi è precoce. Poi c’è tutto il contorno: le famiglie non vanno lasciate sole, fondamentale diventa il ruolo delle associazioni. Fondamentale perché c’è bisogno di una formazione delle stesse famiglie. Però ci sono dei gap nelle condotte terapeutiche, il servizio sanitario nazionale deve essere più completo e assicurare sostegno maggiore. Basti pensare che nelle forme più severe c’è bisogno di assistenza h24. Noi come ente possiamo portare alla ribalta la questione, ma le famiglie devono aprirsi per poter essere aiutate al meglio”. Per il presidente del Consiglio comunale “il fatto che oggi se ne parli liberamente è già un passo avanti”. “Si deve segnalare alla politica che si tratta di un problema serio – ha aggiunto – chi fa politica deve conoscere quali sono le problematiche: l’autismo è inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza solo fino ad una certa età. La sensibilità della nostra città su queste tematiche è dimostrata nel tempo: la collaborazione con associazioni ci ha dato la possibilità di realizzare parchi pubblici e giardini ‘a ostacoli zero’ per tutti. Ed altre strutture simili arriveranno”.