Il Consiglio comunale di Avellino approva in seconda convocazione, con 23 voti favorevoli, le tariffe Tari, Imu e Irpef lasciando invariati i costi rispetto allo scorso anno, comunque ai massimali in luogo del pre-dissesto finanziario.
Inevitabile che lo scontro si consuma tutto al momento del dibattito sulla tassa per i rifiuti, nel momento caldo della partita tutta politica che ci sta giocando tra Enti ( Comune- Provincia e Ato) per il futuro dell’affidamento del servizio.
Dai banchi dell’opposizione comunale arriva l’ennesima reprimenda nei confronti del sindaco Gianluca Festa e della sua scelta di affidarsi ad una nuova società a capitale pubblico e privato, per superare l’esperienza della provincializzata Irpiniambiente.
Anche perchè- ricordano. il Piano economico finanziario resta intorno ai 14 milioni di euro e il costo del servizio sarà modificato e quindi dimunuito solo con l’effettiva partenza della società “Grande Srl”.
Dino Preziosi accende più volte i riflettori su un Pef “grezzo” e cerca di proporre alla maggioranza- invano- una riduzione del 20% su Imu e Tari, così come indicato dal DDL Rilancio ma applicabile solo con delibera di giunta, per quanti scelgono la domiciliazione bancaria dei pagamenti. “Allo stesso tempo dal costo complessivo del servizio Irpiniambiente, pari a circa 13.400.000, andrebbe eliminato il milione di euro risparmiato sul servizio urbano per la rinuncia di diversi opifici industriali. Né si possono approvare tariffe Imu senza avere le delibere Mef sugli scaglioni ed equiparando pollai e ville”, ribadisce al momento dell’approvazione dell’Imu.
Durissimo l’attacco di Nicola Giordano anche per l’ennesima assenza in Aula dell’assessore al bilancio, Enzo Cuzzola: “Il sindaco aveva detto che, anche questa volta, il Consiglio comunale si sarebbe tenuto in seconda convocazione per aspettare l’assessore residente in Calabria. Ma nemmeno stavolta è venuto e, purtroppo, nemmeno questa volta si dimetterà”. Nel merito “dell’affaire” rifiuti che Giordano definisce “Aberrante e vergognoso”, lancia un monito “a tutte le Istituzioni”, quindi riferendosi anche anche al Presidente della Provincia, Rizieri Buonopane e quello dell’Ato, Vittorio D’Alessio, “affinché si trovi una soluzione per cambiare rotto a quanto di drammatico si sta verificando. Da un lato questa amministrazione che non si è voluta sedere al tavolo con IrpiniAmbiente per rinegoziare il contratto, ma si è rivolta direttamente ai privati. Intanto si scopre che il Presidente della Provincia tratta con l’Ato ma presentando i bilanci dell’anno 2021. Siamo all’impazzimento generale”.
E Francesco Iandolo: “Quanto conquistato faticosamente in questi anni con la gestione Irpiniamente, nonostante luci e ombre, andava assolutamente tutelato e valorizzato, anche perchè ha portato i livelli di raccolta differenziata a percentuali importanti. Tutto fa pensare a un nuovo carrozzone pronto ad partire da riempire di management e addetti. Con questa nuova società, una questione tutta politica di Festa, si promettono risparmi che proporrà il privato ma che comunque si tradurrà anche in un peggiormaento del servizio, un passo indietro di dodici anni con il rischio di aprire le porte di un settore così complesso e complicato alla mercè di qualche speculatore”.
Santoro sottolinea anche come ” Il Comune di Avellino resta anche nell’Ente d’Ambito per fare una sorta di campagna di propaganda per discettare su quanto efficace ed efficiente sia la privatizzazione, tutto sulle spalle dei cittadini. Di ribassi non si intravede nemmeno l’ombra, e l’unico verso rischio è un peggioramento di un servizio che, dopo gli anni drammatici dell’emergenza rifiuti, si era faticosamente risollevato. In più il pubblico rappresenta l’unica barriera possibile contro centri fenomeni che possono sfociare nell’illegalità. – Santoro ricorda anche la situazione finanziaria del Comune, così come la difficoltà nella riscossione che “se da un lato Festa giudica in rialzo, dall’altro non spiega perchè il fondo crediti di dubbuai esigibilità resta sempre alto”.
A parlare di situazione “vergognosa”, anche il consigliere Picariello: “Si era arrivati al pubblico ( IrpiniAmbiente) perchè il privato non funzionava, ora il sindaco di Avellino ripropina il privato. Si parla di un potenziale risparmio sul costo del servizio, ma il rischio serio è che il privato offra prestazioni sempre più basse e, soprattutto, ci si espone a possibili e pericolose infiltrazioni. Probabilmente non si arriverà nemmeno ad una società mista tra pubblico e privato, ma si farà una gara che darà spazio totalmente al privato con tutte le conseguenze del caso. Questo Consiglio comunale si sta assumendo una responsabilità pesantissima”.
Tutte “perplessità” che il sindaco Festa dice di non nutrire e, anzi, rilancia dicendosi sicuro che la Corte dei conti avallerà la delibera del Comune, contrariamente a quella dell’Ato, ricordando il medesimo caso Caserta.
Sullo sfondo il Consiglio comunale, che si era aperto nel ricordo di Armando Montefusco di recente scomparso, e ha approvato anche la delibera per il riconoscimento del quattrozampe Pippo come primo cane di quartire di Avellino, mentre al momento della discussione delle varie mozioni presentate dall’opposizione, la gran parte della maggioranza, ancora una volta, abbandona l’Aula non garantendo, di fatto, il numero legale.
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