“Traslocano” al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) tre dei quattro procedimenti, per circa 60 imputati, nati dall’indagine dei carabinieri del Nas e della Procura di Napoli Nord sui presunti casi di malaffare e cattiva gestione del Dipartimento di Salute Mentale (Dsm) dell’Asl di Caserta, che vede al centro delle accuse in tutti i procedimenti l’ex direttore del Dsm Luigi Carrizzone; tra gli imputati anche l’attuale presidente del Consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, che risponde di traffico illecito di influenze, per essere intervenuto, da componente della commissione regionale sanità, presso l’ex direttore dell’Asl di Caserta Mario De Biasio (anch’egli imputato) per prorogare l’incarico a Carizzone, ottenendo da quest’ultimo un pranzo in un ristorante a Lusciano. A disporre il “trasloco” è stato il giudice per l’udienza preliminare di Napoli Nord Daniele Grunieri, davanti al quale erano confluiti i quattro fascicoli nati dalla stessa indagine. Grunieri si è dichiarato incompetente per tre dei quattro procedimenti, in particolare per quello principale con trentatré imputati tra cui Oliviero, in cui la Procura ipotizzava un giro di appalti indetti dal Dsm guidato da Carrizzone e finiti a ditte compiacenti in cambio di soldi e altri regali; gli altri due procedimenti che andranno a Santa Maria Capua Vetere riguardano i casi di assenteismo al Dipartimento di Salute Mentale di Aversa e i falsi relativi alle attestazioni di partecipazione da parte di alcuni infermieri e addetti amministrativi del Dsm a diversi progetti, con il pagamento di somme di danaro per le ore extra lavorate e danno nei confronti dell’Asl. Ad Aversa il gup ha invece trattenuto il procedimento con il minor numero di imputati, relativo ad episodi di corruzione in atti giudiziari, in cui a Carrizzone è contestata l’emissione di perizie false, poi usate in procedimenti penale, dietro il pagamento di compensi.
Inchiesta Asl Caserta, “traslocano” 3 dei 4 procedimenti
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