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L’Associazione Morcone Nostra con il periodico “La Cittadella” ha presentato presso l’Auditorium San Bernardino di Morcone il volume di Antonio De Lucia “Storie dal confine. Cronache di viaggio dalle aree periferiche” (La Cittadella, 2022, pag. 252), iniziativa editoriale per i quaranta anni della istituzione del sodalizio voluto dall’Amministrazione Comunale della Città dell’Alto Tammaro.
Il libro, con Prefazione di Tommaso Paulucci, promotore dell’Associazione e Presentazione del filosofo Antonio Gisondi che raccoglie alcuni degli articoli più significativi scritti per “La Cittadella” dal 2015 al 2021 da De Lucia, giornalista, responsabile per circa 40 anni della Comunicazione presso la Provincia di Benevento.
La pubblicazione si colloca nella linea editoriale dell’Associazione che intende dare voce alla gente, raccogliendone speranze, denunce sui problemi e le criticità socio-economiche di Morcone e dell’Alto Tammaro e, più in generale, delle aree interne meridionali.
Con De Lucia al San Bernardino hanno discusso sui contenuti della pubblicazione Marta Lombardi, architetto; Annachiara Palmieri, docente di Gestione ed Innovazione dell’Università degli Studi del Sannio; e Pasquale Orlando, Consigliere del Cesvolab Irpinia – Sannio. Ha moderato Rosario Spatafora.
Nell’introdurre i lavori Spatafora, sottolineata l’impatto dello stesso titolo del saggio che evidentemente fa riferimento alle cosiddette “terre dell’osso” di Manlio Rossi Doria e dunque alle periferie della metropoli, ha rimarcato come De Lucia, nei suoi articoli, si sia soffermato con analisi sulle grandi criticità che travagliano le aree interne: spopolamento, denatalità, ritardo negli investimenti infrastrutturali materiali ed immateriali, carenze nelle politiche anche fiscali di sostegno alle specifiche problematiche che affliggono le aree interne meridionali.
L’arch. Lombardi, nell’intervenire nella discussione, ha discusso sulle analisi e sui contributi recati dagli articoli di De Lucia nel dibattito politico degli ultimi anni sul dramma che vivono le comunità delle aree interne e si è interrogata, citando alcuni programmi d’intervento da lei stessa curati, su cosa queste possano fare per garantirsi un futuro. Infine, ha auspicato che il Parlamento voglia dare sollecitamente corso alle iniziative legislative di recente presentazione su misure speciali anche di natura fiscale pensate apposta per le aree montane.
La docente Palmieri ha, dal canto suo, evidenziato i gravi ritardi che il Sud e le aree interne in particolare scontano per quanto concerne l’infrastruttura immateriale che garantisce nuovi percorsi di innovazione. Palmieri, però, ha anche lamentato come la stessa gente sannita e le Istituzioni non abbiano affatto chiaro, e di conseguenza non agiscono correttamente, le straordinarie potenzialità ed opportunità che il territorio sannita offra. A suo giudizio, il Sannio è di fatto abulico nella presentazione e comunicazione all’esterno della ricchezza dei propri giacimenti culturali, artistici, storici ed ha fatto in particolare riferimento al fossile di dinosauro “Ciro”, scoperto a Pietraroja, la cui importanza non è còlta nella sua “patria”.
Il Consigliere Orlando ha ricordato come il saggio di De Lucia riporti il resoconto di “viaggi emozionali”, come quello in Basilicata, a dimostrare come le problematiche denunciate per l’area interna campana si ritrovino con eguale drammaticità in tutta la dorsale appenninica, che da decenni accumula un pesante credito nelle sedi decisionali romane. Orlando ha giudicato grave, sotto il profilo politico, che nelle aree interne si registri ormai la scarsità dei luoghi Associazioni, Sezioni di partito, di Organizzazioni professionali, etc. fino a pochi anni fa deputati al dibattito ed alla rappresentatività degli interessi legittimi collettivi. Orlando ha aggiunto che v’è carenza degli stessi Soggetti che si mobilitano per un confronto in quanto sono sempre più presenti a tutti i livelli di responsabilità istituzionale solo protagonismi personalistici spesso anche poco trasparenti.
Ha concluso De Lucia. Questi ha rimarcato come il suo libro non abbia certamente la pretesa di vagheggiare ricette per guarire i mali del Mezzogiorno ed ha quindi contestato puntualmente una serie di errori commessi dalle stesse comunità e dalle Istituzioni a tutti i livelli di responsabilità nell’affrontare l’arretratezza strutturale del Mezzogiorno. La speranza, ha aggiunto, è che, imparata la lezione del passato, gli stessi non si ripetano. De Lucia ha riconosciuto la passione civile e politica dell’impegno de “L’Associazione Morcone Nostra” e “La Cittadella” per la tutela e la rinascita della comunità locale. “E’ necessario resistere e lottare”, ha concluso: “abbiamo il dovere di impedire la fine dei nostri territori”.