Il Comitato Diritto alla Cura ha preso posizione con una lettera aperta su ciò che sta accadendo ad Afragola, in provincia di Napoli, dove da più di cinquanta giorni molti pazienti disabili, per la maggior parte bambini autistici, sono senza terapie. Con conseguenze drammatiche: “Mio figlio – dice ad esempio un padre – sta regredendo e sta diventando a tratti violento”. L’associazione “La battaglia di Andrea” si è rivolta anche alla ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli.
Questa la lettera inviata dal Comitato Diritto alla Cura all’associazione.
“Quello che sta accadendo ad Afragola è l’ennesimo episodio che dimostra la situazione insostenibile in cui versa la riabilitazione, in particolare per i malati psichici e sensoriali. Ai genitori dei bambini di Afragola, all’associazione “La battaglia di Andrea”, esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Capiamo perfettamente il dramma che stanno vivendo perché è un dramma che purtroppo, in un modo o nell’altro, si ripete quotidianamente in tutte le ASL. È il dramma, ad esempio, di 250 malati, anche in questo caso per lo più bambini, che a Salerno sono rimasti senza terapie per mesi. Non è un problema di Afragola o di Salerno, è un problema che riguarda tutta la regione, tutti i cittadini. Per questo è indispensabile che nessuno si chiuda nel proprio ambito ma che ci sia tra tutti solidarietà e unità in una battaglia che deve dare dignità, rispetto e cure adeguate a chi non può vivere senza riabilitazione. Come Comitato abbiamo raccolto 12 mila firme e presentato alla Regione una proposta di legge popolare, su cui dovrà pronunciarsi il Consiglio regionale, proprio per raggiungere questi obiettivi. Quelle firme le abbiamo raccolte con la solidarietà e l’impegno delle associazioni, degli operatori, delle famiglie, dei cittadini. Solidarietà e impegno che devono essere la prima forza di tutti coloro che vogliono una Campania più civile e che non vogliono mai più dover leggere di bambini malati che regrediscono perché sono senza cure. Perché questo accada, e deve accadere, serve la forza di tutti”.