Organizzato dall’Accademia di Santa Sofia e dal Conservatorio di Benevento, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio, ieri si è tenuto in città un autentico “Paolo Fresu Day“. Il noto trombettista sardo ha infatti tenuto in mattinata un seguitissimo seminario rivolto agli studenti del Conservatorio ‘Nicola Sala‘ nella sala del San Vittorino ed in serata un affollato concerto presso l’auditorium Sant’Agostino. Durante il workshop, Paolo Fresu, traendo spunto da alcuni episodi salienti della sua carriera, si è in special modo soffermato sul ‘tempo’ dell’esecuzione musicale e la capacità di suonare – consapevolmente – più avanti e specialmente più indietro rispetto al beat. Inoltre ha raccomandato agli studenti di non essere, in ambito jazz, legati al feticcio della partitura, ma al contrario di memorizzarla il più possibile per poterne poi fare a meno e – pur rispettando l’armonia – riversare la propria creatività nell’improvvisazione.
In serata, il concerto – preceduto da una prolusione sul tema “From research to business” a cura di Caterina Meglio, presidente del Conservatorio – ha visto il solista Fresu dialogare con l’orchestra di jazz della massima Istituzione musicale sannita, composta essenzialmente da studenti e docenti ed alcuni collaboratori esterni. Con la direzione e gli arrangiamenti di Roberto Spadoni, l’orchestra ha eseguito brani dello stesso Fresu – una ballad dedicata al poeta Lawrence Ferlinghetti ed una interessante composizione ispirata a “Metamorphosen” di Richard Strauss – nonché del compianto docente di tromba Aldo Bassi, valente compositore prematuramente scomparso. Non sono mancati alcuni standard, come “Bernie’s Tune” di Bernie Miller ed “Everything Happens to Me“, tipico esempio di brano ‘adottato’ dal jazz come accaduto per tante altre celebri canzoni. A completare la scaletta, due gradevoli brani del maestro Spadoni.
Tutti bravi i musicisti, che hanno saputo coinvolgere il vasto pubblico con esecuzioni impeccabili. Nel corso del concerto, Fresu si è pure soffermato sull’importanza dell’insegnamento della musica, ricordando il suo impegno di docente a Siena, i seminari che da molti anni tiene nella sua Sardegna e i progetti legati alla didattica della “Federazione Nazionale del Jazz Italiano” di cui è presidente onorario.