I dettagli di un progetto multimediale e su più livelli, che può aiutare le aree interne, combattendo lo spopolamento. E c’è una classifica con le Regioni più attive nella promozione del re della tavola Napoli, 17/03/2023. Costruire una comunicazione integrata che faccia del tartufo uno dei grandi attrattori turistici del nostro Paese. A questo mira “Italia del Tartufo”, un progetto multimediale e su più livelli presentato venerdì 17 marzo a Napoli, nel corso della Borsa mediterranea del turismo, nell’ambito della programmazione del Forum Turismo e Destinazioni organizzato dalla Rete Destinazione Sud, patrocinato dalla Provincia di Avellino e dalla Regione Campania.
Il progetto ha previsto la realizzazione della mappa “MapMagazine Tartufo 2023” in collaborazione con ACI–Automobile Club d’Italia, già in vendita in libreria, in edicola e su typimediashop.it. Seguiranno presto la pubblicazione di una guida e lo sviluppo di un percorso online e offline per raccontare mese per mese tutti gli eventi, tutte le attività dal
punto di vista economico, sociale e culturale che ruotano attorno al tartufo.
L’analisi di ecosistema svolta da Typimedia Editore ha permesso di stendere una classifica
delle regioni più attive nella promozione del tartufo. La graduatoria è guidata dalle Marche,
con cinque località. Poi ci sono l’Umbria e la Lombardia con quattro. Ma forse in tanti non
sanno che anche la Sardegna e la Sicilia possono vantare una qualità straordinaria di tartufo.
Ecco la classifica:
1. Marche: Acqualagna, Amandola, Apecchio, Pergola, Sant’Angelo in Vado
2. Lombardia: Borgocarbonara, Casteggio, Menconico, Zavattarello
Umbria: Campello sul Clitunno, Città di Castello, Gubbio, Norcia
4. Basilicata: Carbone, Marsicovetere, Muro Lucano
Piemonte: Alba, Asti, Moncalvo
Campania: Bagnoli Irpino, Ceppaloni Colliano
7. Emilia-Romagna: Sant’Agata Feltria, Sasso Marconi
8. Toscana: San Giovanni D’Asso, San Miniato
9. Abruzzo: L’Aquila
10. Lazio: Campoli Appennino
11. Liguria: Millesimo
12. Molise: San Pietro Avellana
13. Sardegna: Nurallao
14. Sicilia: Capizzi
La presentazione è stata moderata da Gianluca Carrabs, esperto in economia delle risorse
alimentari e dell’ambiente e curatore di MapMagazine Tartufo 2023. Tra i numerosi interventi, quelli di Alfonso Pecoraro Scanio, ex ministro delle Politiche Agricole e Forestali,
di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania e di Rizieri Buonopane,
presidente della Provincia di Avellino. “Nell’immaginario collettivo e nella comunicazione massiva – dice Carrabs – abbiamo due grandi capitali del tartufo, Alba e Acqualagna. Ma non ci sono solo loro. Oggi a Napoli ci sono venti amministrazioni locali che raccontano il tartufo. È un prodotto stagionale, e ogni stagione ci regala questo grande diamante della tavola, che troviamo in tutto il Paese. L’Associazione Nazionale “Città del Tartufo” – sottolinea Carrabs – si sforza di fare proprio questo lavoro: raccontare la vocazione del territorio. Non è un caso che le qualità di tartufo prendano il loro nome dalle località: è un elemento che qualifica il territorio”.
Commenta il Presidente Associazione Nazionale “Città del Tartufo”, Michele Boscagli: “MapMagazine Tartufo 2023 è una mappa che racconta i 30 eventi più rappresentativi per il mondo del tartufo, ma è un’anteprima di quello che – auspichiamo – sarà un progetto editoriale più importante, e che vede le città del tartufo protagoniste”.
Dello stesso tenore sono le parole di Gerardo Capozza, segretario generale ACI: “Auspico che questo sia solo l’inizio. Non mancano le risorse, ma manca una cultura che permetta di
rafforzare la struttura da costruire con tutti i partner, per ragionare sulle opportunità che
un’Italia minore può offrire”. Spiega l’Editore di Typimedia, Luigi Carletti: “In Italia ci sono oltre cento Comuni che hanno a che fare con il tartufo. Alcuni sono pienamente consapevoli di forza e opportunità, altri un po’ meno. Il tartufo viene visto come frutto della terra per addetti ai lavori e intenditori. In parte è anche vero, ma è soprattutto un grandissimo driver economico. Se pensiamo che è un prodotto soprattutto delle aree interne, capiamo quanto sia importante in questa fase storica del Paese l’esigenza di valorizzare, e in alcuni casi salvare, queste zone dallo spopolamento. Il tartufo è una grande opportunità”.
“Ne è nato un progetto multimediale – prosegue Carletti – che vede un antipasto nella mappa con i trenta principali eventi, tra i molti che si fanno. E poi sarà pubblicata una guida per oltre cento Comuni: sarà un racconto puntuale di ciascuno di questi centri, arricchito da altri contenuti. Il corrispettivo digitale è rappresentato da Italiadeltartufo.it, la piattaforma nata da poco, che offre un calendario degli eventi in naturale evoluzione, oltre a news, approfondimenti, gallery fotografiche e contenuti video”.