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Fu vittima di una vendetta, Michele Coscia, ucciso il 9 luglio del 2006 a Napoli durante i festeggiamenti per la vittoria dell’Italia ai mondiali, solo per avere involontariamente colpito il fratellino dei suoi assassini con la bandiera che stava sventolando. A fare luce sulla vicenda sono stati i carabinieri della Compagnia Vomero, coordinati dalla Procura di Napoli, che oggi hanno notificato due arresti ai fratelli Luigi e Nicola Torino, 45 e 43 anni, il secondo già detenuto, entrambi figli del capo dell’omonimo clan ritenuto dalla DDA legato alla famiglia malavitosa dei Lo Russo.
I due fratelli rintracciarono Coscia e lo uccisero malgrado la presenza di molte altre persone, due delle quali rimasero anche accidentalmente ferite. Determinanti per fare luce sulla vicenda sono state le dichiarazioni di un testimone oculare, che era in compagnia della vittima: l’uomo disse che il ragazzino venne colpito mentre era seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. Il ragazzino reagì insultando Coscia il quale colpì il parabrezza del motociclo, rompendolo. L’amico di Coscia offrì anche un risarcimento da 100 euro, ma il ragazzino rifiutò i soldi.
Dopo un breve passaggio a casa l’amico di Coscia tornò davanti al bar dove vide il ragazzino indicare a delle persone che erano insieme con lui su tre scooter colui che l’aveva colpito e rotto il parabrezza dello scooter: una di queste, poi identificata, cominciò a sparare diversi colpi di pistola contro Coscia, ferendo alle gambe un altro amico della vittima e una ragazza. Dall’autopsia emerse che la Coscia era stato raggiunto da ben sette proiettili.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, formulata anche sulla base delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, a sparare contro Coscia fu Luigi Torino. La vittima, colpita più volte, riportò anche gravissime lesioni toraciche e addominali. L’acuta emoraggia derivante dalle ferite a diversi organi vitali ne provocò il decesso. Sebbene estraneo a contesti malavitosi Coscia era però fratello di Alberto Coscia, ucciso il 19 maggio del 2004, in un agguato nel quale rimasero feriti anche altre due persone. Tutti erano ritenuti legati al grupppo camorristico Stabile che, all’epoca, era in guerra contro il clan Lo Russo a cui era ritenuta vicina la famiglia malavitosa dei Torino.