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Soltanto 90 minuti di stop per il Napoli di Spalletti che, dopo la sconfitta contro la Lazio, una settimana dopo, sempre al Maradona, riprende spedita la sua marcia Scudetto.

Gli azzurri tornano a +18 sulla seconda quando comincia il count-down verso la fine del campionato quando mancano dodici giornate e circa venti punti da conquistare per la matematica certezza.

A trascinare gli azzurri ci ha pensato un fenomeno arrivato dalla Georgia: Khvicha Kvaratskhelia. Il talento georgiano ha travolto il muro eretto dall’Atalanta di Gasperini sbloccando il risultato dopo un’ora di gioco con una serpentina delle sue: da sinistra verso il centro, messa a sedere tutta la difesa bergamasca e tiro all’incrocio imparabile per Musso. Chiamarlo Kvaradona, oggi, con questa giocata paranormale, in questo stadio dal nome importante e con il terzo Scudetto che si avvicina non è blasfemia.

No, non può esserlo. Perché Kvara ha fatto tutto alla perfezione, persino qualche recupero difensivo. I calciatori  atalantini, soprattutto quelli che agivano sul suo lato, lo sogneranno questa notte. Al 77′ Rrahmani chiude i giochi da calcio piazzato ma il Maradona è tutto in piedi per il suo nuovo idolo: Khvicha Kvaratskhelia. Un calciatore capace di risolvere le partite con un gol così bello e  così travolgente merita qualsiasi accostamento. Sì, anche con il calciatore più forte di tutti i tempi. 

Foto profilo social SSC Napoli