La propria storia medica racchiusa in un unico fascicolo sanitario elettronico e la sfida per ridurre i tempi delle liste d’attesa con l’introduzione del cruscotto, uno strumento in grado di pubblicare un monitoraggio trimestrale dei tempi d’attesa.
Sono le due iniziative – tra loro legate – messe in campo dalla Regione Campania per “fare la rivoluzione ed essere la prima regione anche sulle liste d’attesa” come promette il governatore campano Vincenzo De Luca che le ha presentate oggi nella sala giunta della Regione. Si parte dal fascicolo sanitario elettronico, diretta evoluzione del portale del cittadino: “Siamo i primi in Italia in questo – rivendica De Luca – su un unico portale i nostri concittadini possono usufruire di servizi come l’anagrafe o la scelta del medico di base mediante Spid o carta d’identità elettronica. Un anno fa partivamo da zero. A gennaio i referti presenti sul fascicolo erano 84mila, oggi sono oltre sei milioni, primato nazionale. E vogliamo crescere ancora, l’obiettivo è quello di riportare tutti i dati del privato accreditato oltre a quelli delle strutture pubbliche: una rivoluzione digitale. C’e’ qualche resistenza da parte del privato accreditato – osserva De Luca – ma abbiamo messo in chiaro che per chi non adempie agli obblighi bloccheremo i pagamenti. L’obiettivo è raccogliere in un unico documento digitale tutta la storia del singolo cittadino, il tutto nel rispetto della privacy”.
Il fascicolo, infatti, può essere utilizzato dal cittadino che può scaricare la propria storia sanitaria, dalla vaccinazione agli interventi fatti, così come dal medico che può avere in un solo documento la fotografia immediata della situazione sanitaria del paziente ma solo previa autorizzazione del diretto interessato. Il titolare del fascicolo, infatti, può rendere disponibili i dati che ritiene e tenere riservati gli altri. Il fascicolo sanitario rientra nel più ampio progetto per il superamento delle liste d’attesa: “Un male nazionale – sottolinea De Luca – leggevo che nel Lazio per una mammografia in una struttura pubblica ci vuole un anno e mezzo. In Campania nonostante la carenza di personale, 10/15mila unità in meno, e l’assenza di risorse, siamo nella media nazionale. Resta tuttavia un dato insoddisfacente”.
Sono 69 le prestazioni ambulatoriali individuate dal piano nazionale di governo delle liste d’attesa che in base alla classe di priorità assegnata dal medico prescrittore devono essere garantite. Entro 72 ore la prestazione urgente fino ai 120 giorni per quella programmata. “Attiveremo nel giro di qualche settimana – annuncia De Luca – entro maggio potrebbe essere un periodo congruo, il cruscotto regionale, un sistema di monitoraggio grazie al quale ogni cittadino avrà le informazioni necessarie sulle liste d’attesa. Aggiorneremo il cruscotto ogni tre mesi. Anche qui bisognerà coinvolgere gli operatori sanitari del privato accreditato. Pensiamo a un centro unico di prenotazione regionale e a Napoli città prevedremo tre ambiti territoriali ottimali per avere la prestazione richiesta nella struttura disponibile. Ogni cittadino saprà quale struttura, pubblica o privata, è in grado di erogare la prestazione richiesta”. Resta sul fondo il problema del personale da dedicare alle liste d’attesa. “Le liste d’attesa vanno ripulite – ammonisce de Luca – già con la ripulitura dei vecchi elenchi si risparmia il 40% dei tempi d’attesa. Anche la prestazione urgentissima in 72 ore deve avere un centro unico di prenotazione. Siamo fiduciosi – conclude il governatore – di mettere assieme un sistema efficace”.