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Ogni atto di iniziativa economica privata, al di là del merito del singolo intervento, andrebbe gestita sempre con imparzialità, trasparenza e soprattutto competenza. Di tutto ciò si avverte l’assenza non da ora presso il Comune di Benevento. L’esempio offertoci dal progetto “Tierra Samnium Golf Club” è dunque solo l’ultimo tratto di una gestione amministrativa inappropriata e superficiale, quanto non tendenzialmente illegittima”.
Così in una nota stampa Angelo Miceli, capogruppo di ‘Città Aperta’ e componente della commissione Urbanistica.
Immaginare di trattare il governo del territorio come una credenza da cui estrarre alla bisogna gli alimenti di cui si necessita in un dato momento storico – prosegue Miceli – rappresenta quanto di più contrario alle norme che regolano la pianificazione generale, e quindi la tutela dell’interesse pubblico sottostante. Sul progetto in questione, che potrebbe anche ben riscuotere apprezzamento in termini di ricadute occupazionali e turistiche, la scelta della zoonizzazione urbanistica assecondata dal Comune svela in realtà un paradosso: ci viene sottoposta una variante al Puc vigente per asserito notevole interesse pubblico al progetto nella sua “interezza” ma si limita la variante di zoonizzazione urbanistica ad una residuale parte delle aree di intervento considerando quindi lo stesso progetto, in termini urbanistici, come “frazionato”; questo si a danno dell’ interesse pubblico “generale” cristallizzato dai pareri degli Enti sovraordinati nel Puc vigente”.
Intendiamoci subito: pur avendo condiviso da assessore nel 2008 l’avvio della nuova proposta del Puc, a distanza di oltre 30 anni dal Prg Zevi-Rossi, ho sempre manifestato, dopo l’approvazione del 2012, una necessaria modifica dello stesso spingendomi anche a richiederne pubblicamente una variante tecnica ed in diminuzione. Certo che a distanza di dieci anni siamo ancora agli annunci ed alle promesse da parte del Sindaco Mastella: affidata e finanziata con soldi pubblici, la variante del 2019 si è ammainata nel 2021; nel 2022, poi, annunciato il nuovo Puc a marzo 2023 ancora non se ne affida la progettazione ad alcuno. Chissà se per il 2024 avremo un progettista con cui confrontarci!!! Nel frattempo, dicevo, esiste un Piano e va rispettato, se quantomeno lo si da per conosciuto. E vengo al punto – prosegue il capogruppo di Città Aperta: nel Puc fu prevista la possibilità con la Zto F6 di “cittadelle dello sport”, complessi sportivi con annesse attività funzionali, che sarebbero adatte proprio alla richiesta della “Samnium Terrae”. Tra l’altro proprio nella fase di variante indetta dall’amministrazione Mastella nel 2020 ricordo bene che molti cittadini con osservazioni chiesero la retrocessione a zona agricola delle loro proprietà, trasformate dal Puc del 2013 in zto F6. Ecco allora che la pianificazione tornerebbe ad avere un ruolo tra le mura dell’Impregilo: bisognerebbe solo compensare le nuove aree con quelle precedentemente trasformate in F6 e non realizzate, mostrando così di contemperare sempre l’interesse pubblico con quello privato, salvaguardando l’equilibrio di un Piano come il Puc vigente, certamente da modificare si, ma non da violentare in sua vigenza, neanche quando per talune fattispecie si voglia sventolare sopra le altre la bandiera del “pubblico interesse”.