Una moto, una enduro molto in voga all’epoca. Così Ciro Giovanni Spirito, uno dei killer di Salvatore Lausi, un affiliato al clan Mazzarella ritenuto colpevole di avere fatto sparire 100 milioni di lire che gli erano stati affidati, spese i soldi che gli vennero dati per commettere quell’assassinio, insieme con Vincenzo De Bernardo e Salvatore Barile.
Lausi, venne ucciso in un agguato scattato nel rione Sanità di Napoli, il 6 ottobre 2002 e Spirito divenne collaboratore di giustizia prima di suicidarsi in carcere il 23 dicembre 2009. Il sicario fece anche sapere agli inquirenti che a commissionargli l’omicidio “furono Gennaro Mazzarella, fratello di Vincenzo, e Michele Mazzarella, figlio di Vincenzo”. In cambio, “ebbi in regalo dei soldi con i quali acquistai una motocicletta Honda Transalp”. “Nel programmare l’omicidio – ricorda ancora Spirito – ci ponevamo il problema che Totore (Salvatore Lausi, la vittima) doveva darci circa 100mila euro, sempre provento della droga. Ma superammo la perplessità, ritenendo che avremmo, comunque, potuto in qualche modo recuperare la somma di denaro”.