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Proseguono i report realizzati dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana per l’Adn Kronos. 

Stavolta la Fondazione ha analizzato quanto costano a Regioni e Comuni le locazioni di beni immobili per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.

Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’.

Basilicata, Lombardia e Piemonte sono le regioni italiane più ‘virtuose’ nelle spese per la locazione di beni immobili. Sono le uniche tre Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA nella speciale classifica. Ad essere ‘promosse’ per questo tipo di spesa, con un rating complessivo da A a AA, sono anche: con la doppia AA Umbria (355.039,86 euro), Calabria (685.981,72), Puglia (761.939,82) e Veneto (1.372.527,52); e poi Liguria (964.068,11) e Toscana (2.164.847,68), che si aggiudicano la A singola.

Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB le Marche (1.321.648,79); con BB Lazio (6.680.050,75) e Campania (7.266.554,60); con B Molise (458.474,07), e Abruzzo (2.530.698,87). 

La Sicilia è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record della spesa per locazione di beni immobili: 15.654.938,61 euro nel 2021. Seguita a ruota dall’Emilia-Romagna, con 10.711.599,24 euro. Importi che valgono appunto a entrambe il rating peggiore, la C.

Subito dopo, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori al milione, si trovano: Campania (7.266.554,60), Lazio (6.680.050,75), Valle d’Aosta (3.610.368,19), Abruzzo (2.530.698,87), Sardegna (2.525.693,23), Toscana (2.164.847,68), Veneto (1.372.527,52), Marche (1.321.648,79), Trentino Alto Adige (1.102.330,22).

Sono 21 i capoluoghi di provincia italiani ‘promossi’ con la tripla AAA nella gestione delle spese per locazione di beni immobili.

A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono Avellino, che nel 2021 ha speso solo 1.206,40 euro, seguita da: Potenza (5.997,64), Benevento (10.498,49), Pavia (13.682,54), Andria (31.530,41), Mantova (44.235,07), Barletta (46.949,93), Varese (47.213,38), Cagliari (63.485,08), Ancona (69.403,02), Sassari (70.676,80), Pescara (106.020,00), Livorno (204.197,59), Monza (249.081,95), Latina (321.629,44), Foggia (351.613,68), Taranto (374.687,32), Reggio Calabria (404.089,56), Prato (513.459,93), Firenze (544.563,35), Milano (3.123.497,55).

Folto anche il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo il rating AA: Ferrara, Trapani, Belluno, Napoli, Catania, Trieste, Caltanissetta, Bari, Treviso, Terni, Torino, Novara, Salerno, Massa, La Spezia, Imperia, Enna, Asti, Venezia, Pistoia, Siena. Ma anche di quelle che si sono aggiudicate la A singola: Verona, Cesena, Lucca, Nuoro, Messina, Brescia, Teramo, Caserta, Cuneo, Biella, Savona, Parma, Ravenna, Bologna, Crotone, Oristano, Pordenone, Chieti, Vicenza.

E’ Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita in spesa per locazione di beni immobili: 67.647.770,13 euro nel 2021.

Dopo Roma, fra le città con le più elevate spese per questa voce, ci sono, al 2° e 3° posto, rispettivamente Genova, con 7.605.191,20 euro, e Palermo, con 6.941.184,70. Seguono, con importi superiori ai 2 milioni: Modena (4.087.557,43), Torino (3.709.472,24), Bologna (3.212.129,72), Milano (3.123.497,55), Napoli (2.906.935,58), Padova (2.238.124,28), Perugia (2.148.544,12).

E’ invece Avellino il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spesa per locazione di beni immobili: 1.206,40 euro nel 2021, tanto da meritare la AAA.