La Commissione Trasparenza, presieduta da Bianca Maria D’Angelo, ha incontrato l’assessora allo Sport, Emanuela Ferrante, e l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta, per discutere della gestione degli impianti sportivi cittadini insieme ai rappresentanti di associazioni e circoli.
“Per i rappresentanti è doveroso per l’Amministrazione riconoscere il ruolo e il radicamento territoriale di associazioni e circoli che per anni hanno permesso di tenere aperti gli impianti, occupandosi di gestione, manutenzione e custodia, molto spesso servendo territori dove forte è il disagio sociale, promuovendo l’attività sportiva anche in un’ottica di contrasto alla criminalità – si legge in una nota – Se da un lato è essenziale regolarizzare e aggiornare i contratti in essere, individuando tempi lunghi di concessione, per valorizzare il lavoro di associazioni e circoli e per offrire un servizio adeguato ai bisogni dei territori, dall’altro, però, bisogna impedire gli sgomberi già ordinati, tenendo in considerazione la funzione sociale svolta fino a questo momento dalle associazioni sportive colpite da questo tipo di provvedimenti”.
“Opportuno, poi, sarebbe creare sinergie tra associazioni e sportive e l’Amministrazione per la gestione degli impianti sportivi non utilizzati. Iris Savastano (Forza Italia) ha espresso perplessità rispetto al mancato coinvolgimento delle associazioni alla candidatura di Napoli a capitale europea dello sport e ribadito che va messa al centro la finalità sociale dell’attività sportiva svolta da tante realtà, specialmente a vantaggio dei più giovani – si spiega – Toti Lange (Misto) ha sottolineato la rilevanza del patrimonio storico sportivo napoletano, spesso strettamente legato a storie di riscatto sociale che devono agire da modello positivo per i tanti giovani della città. Ha proposto per questo di istituire una Consulta permanente delle associazioni e delle istituzioni sportive che possa accompagnare l’Amministrazione nella definizione delle scelte legate allo sport”. Sulla candidatura di Napoli a Capitale Europea dello sport 2026, l’assessora Ferrante ha spiegato come essa “rappresenti da un lato il riconoscimento al valore sociale e al lavoro svolto in questi anni da molte associazioni del territorio in termini di contrasto al disagio sociale, dall’altro, un’occasione per rimettere in funzione i tanti impianti al momento chiusi attraverso i fondi che saranno destinati alla città vincitrice e restituirli alla città”.
“La scelta della candidatura è stata condivisa con il Coni e con le federazioni sportive cui appartengono le associazioni sportive, senza le quali la stessa candidatura non sarebbe stata possibile. Con l’assessore Baretta, poi, si sta lavorando alla definizione di una soluzione dei problemi strutturali e amministrativi che riguardano molte realtà cittadine, sempre nell’ottica di salvaguardare il valore sociale dell’attività sportiva – si sottolinea – L’assessore Baretta ha ribadito la propria disponibilità ad avviare interlocuzioni di merito in altra sede con le associazioni colpite da provvedimenti di sgombero e l’interesse a superare la situazione di irregolarità che, sotto diversi aspetti, caratterizza le varie realtà cittadine. Insieme ad altre città si sta poi lavorando alla definizione di norme che consentano di riconoscere il valore sociale degli impianti sportivi e prevedere un abbattimento dei canoni di concessione rispetto ai valori di mercato, sempre previa sistemazione delle situazioni pregresse”.