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La vittoria di Elly Schlein, per alcuni sorprendente, per molti altri, il punto finale di un percorso lungo e carsico che ha attraversato i progressisti italiani, impone a tutti noi, lenti diverse, ed un vocabolario nuovo, lo stesso che ha prodotto un vero e proprio game change, guardando fuori dalla porta, aprendo ad energie alternative, che nel tempo si erano messe in moto, cercando una voce, un punto di contatto, di ingresso, nelle dinamiche del Partito, con le sue regole e la sua incomprensibile grammatica.

Questo hanno fatto le primarie del 26 febbraio, questo è stato il senso di una candidatura, di una rete, quella intorno ad Elly, che ha provato a ribaltare il tavolo, e squadernare un ragionamento diverso, per la costruzione della Sinistra nuova.

Il popolo che si è messo in fila ai seggi, determinando la vittoria di Elly Schlein, ha voluto chiudere un ciclo politico, cambiando l’ordine delle priorità, delle parole, per rispondere alle radicali trasformazioni della società italiana, che marginalizza generazioni intere ed alimenta diseguaglianze, impoverendo il futuro e la democrazia del nostro Paese.

In questo scenario, con forza, la realtà, la necessità di una nuova radicalità ha invaso le sezioni, affermandosi e premiando l’identità socialista, ambientalista e non populista (locuzione nei quali troppi si rifugiano) di Elly Schlein.

Lavoro e reddito, clima e diritti, scuola pubblica e diritto alla salute, uguaglianza e femminismo, in queste parole emerge la potenza di una radicalità molto più forte di quanto viene descritta, per una leadership finalmente ed orgogliosamente a Sinistra.

Con orgoglio, ritorna l’identità, la politica intesa come punto di vista sulle cose:  valori e diritti, non negoziabili, ma da rivendicare, difendere, rappresentare e far vivere nella società, come faticosamente abbiamo fatto, in questi anni di unanimismo, e correntismo strumentale, e mai culturale.

La comunità politica di Articolo Uno Sannio, che insieme a tanti e tante, ha dato un contributo importante ad alimentare il dibattito per la Costituente e a sostenere la candidatura di Elly Schlein, è chiamata adesso a scrivere una storia nuova, che parte dall’importante dato delle primarie, dalla necessità di rimettere insieme una comunità.

Una storia, che si nutre di una discussione a sinistra:  aperta, inclusiva, senza steccati, e che apre le porte del Partito rendendolo accogliente, verso tutti quelli che pur stando fuori la porta, avevano il timore di bussare, diventare parte, contaminare la comunità dei democratici e dei progressisti.
Retoricamente, si è alimentata una finta discussione sulle correnti, sulla loro esistenza, sulla loro funzione, senza mai affrontare con la necessaria verità, il tema della differenza, del frazionismo necessario, della fatica della sintesi che diventa unità e non unanimismo.
Dobbiamo imparare il valore sacro del compromesso che diventa incontro, del conoscersi e del riconoscersi, con generosità , verso tutte le energie politiche e sociali, disponibili a prendere insieme a noi il mare aperto.

Dobbiamo farlo insieme, dobbiamo farlo a Roma, dobbiamo farlo necessariamente a Benevento, dove non faremo mancare il nostro contributo, il nostro punto di vista, provando a diventare una comunità nuova, unita, nella complessità delle differenze, che faremo vivere strutturandoci, senza però contrapporci, anche grazie alla preziosa presenza del compagno Antonio Iavarone nella delegazione sannita in assemblea nazionale.

Diventa immediata e necessaria, dentro il Partito, e con la società, una discussione, sulla Campania, sulle Aree Interne, sul Mezzogiorno, e dentro questo quadro sul Sannio.

Sanità ed Acqua pubblica, Infrastrutture e servizi, Innovazione sociale e nuovo welfare, autonomia differenziata e democrazia, forte e decisa deve essere la costruzione di un punto di vista del Partito Democratico, per una sfida positiva, da condividere con le forze sindacali, con le forze sociali, con il Terzo Settore e l’associazionismo diffuso.

Le primarie ci hanno indicato una strada, da camminare domandando, praticando il dubbio, insieme ad altri, in una casa più grande, che proveremo a rendere più forte.