Luciano Spalletti commenta la vittoria di Empoli intervenendo in conferenza stampa nel post-partita. Queste le sue parole a partire dall’espulsione di Mario Rui: “L’analisi più importante, che esalta il gran lavoro che hanno fatto oggi i ragazzi durante la partita, è che potevi subire il contraccolpo per l’espulsione di Mario Rui, contro una squadra che corre sempre e che ha già saputo rimontare da 0-2. Loro lottano come dei forsennati sempre e ci poteva essere un momento di calo in quella fase lì, dopo l’espulsione, ma è andata bene e quelli che sono subentrati hanno fatto benissimo. E’ stata una dimostrazione di forza imperiosa, dopo essere rimasti in inferiorità numerica. Elmas ha fatto un lavoro strepitoso. Oggi non ho parole per fare dei complimenti alla mia squadra”.
Su Kvaratskhelia qualche fallo di troppo. Cosa pensa dell’arbitraggio? “Qualche fallo ci può stare. E’ chiaro che quando il livello di qualità è quello di Kvaratskhelia diventa difficile per l’avversario non provare a fermarlo con qualche fallo. Però è anche abbastanza normale che con un calciatore forte come lui usino un pò più di mestiere. Per quanto riguarda gli arbitraggi noi abbiamo una qualità di arbitri che più volte è stata confrontata con quelli stranieri e più volte è stato messo in evidenza che abbiamo quelli più forti di tutti. Per cui c’è assoluta fiducia”.
Altra partita senza subire gol. Cosa è cambiato da Empoli ad Empoli? “E’ migliorata in tutto. E’ stata ritrovata la compattezza. C’è una immagine, nella partita contro il Sassuolo, ovvero che noi perdiamo palla da un calcio d’angolo battuto male e ci sono dieci assatanati che, senza pensare a niente, sono pronti a voler riconquistare terreno ed a voler riportarsi dietro la linea difensiva. Qui c’è un collaboratore dell’Empoli come Stefano Bianconi, che ho avuto qui ad Empoli, ed oggi mi ha sottolineato quella immagine vista contro il Sassuolo. Da questa immagine si capisce quanto siamo migliorati rispetto all’anno scorso, che la squadra è di quelle granitiche e forti, non passa niente. Sono tutti pronti a buttarsi nel fuoco”.
E’ difficile ora non pensare già allo Scudetto: “La squadra fa vedere di essere mentalmente concentratissima, senza andare dietro a troppi discorsi. Loro anche se sono più giovani di me, di esperienze ne hanno vissute e sanno che non lo debbono fare neanche per loro ma per i propri tifosi e per la propria gente. Ce la metteranno tutta fino in fondo. Abbiamo visto cose in questa stagione che fanno ben sperare in questo futuro. Ma dobbiamo pensare alle prossime partite”.
I meriti della difesa che non subisce gol: “E’ dovuto a passi in avanti che hanno fatto tutti: da Rrahmani a Kim, da Juan Jesus ad Ostigard. E’ il comportamento di tutta la squadra, di come vanno a sbattere addosso agli attaccanti. Oggi avevamo davanti una delle squadre più forti dal punto di vista della compattezza e non era facile. Te li trovi tutti e dieci in trenta metri, sia in orizzontale che in verticale e siamo stati bravi ad eludere le loro iniziative, bravi a non farli costruire mai quando eravamo in dieci”.
Spalletti ha centrato già un obiettivo: far re-innamorare i tifosi. Anche oggi, ad Empoli, sembrava che il Napoli giocasse in casa: “Noi lo percepiamo dalla sera prima che i napoletani sono ovunque. Piuttosto, dobbiamo fare una riflessione: è giusto chiudere un settore dello stadio in cui si possono concentrare facilmente i tifosi e far si che, invece, si mescolino negli altri settori? Non è più rischioso? Secondo me bisogna pensarci bene. Erano di sicuro 4-5mila per quello che erano i boati che si sentivano. E metterli così a contatto con gli altri tifosi è rischioso anche se oggi bisogna fare un plauso a tutti: non è successo niente. E’ così che bisogna fare, tutti seduti uno accanto all’altro anche se con una sciarpa differente, senza sfottere il compagno e senza fare i cori contro”.