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“Se non la si rimette in sicurezza, non la prenderò mai in carico”. E’ stato perentorio il Presidente dell’Ato – Ente d’Ambito rifiuti, Pasquale Iacovella, circa la possibile presa in carico della discarica di contrada Nocecchia nel territorio di Sant’Arcangelo Trimonte.

Iacovella, intervenuto nel corso dell’Assemblea dell’Ente tenutasi presso la sede di via Torretta con la partecipazione dei Sindaci delegati, in presenza e in collegamento via Skype, ha voluto chiarire la posizione assunta dal Consiglio Provinciale lo scorso 15 febbraio che all’unanimità ha trasferito tutta l’impiantistica e la società provinciale Samte all’Ato – Ente d’Ambito nell’ottica di dare attuazione alla Legge regionale del 2016 che disciplina il ciclo gestionale dei rifiuti sul territorio campano.

Iacovella non è contrario al trasferimento degli impianti, ma per quanto riguarda in particolare la discarica di Nocecchia, ha affermato senza mezzi termini che è necessario completare i lavori di messa in sicurezza per una discarica che, come ha dichiarato lunedì scorso l’ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, in visita a Sant’Arcangelo Trimonte, non avrebbe mai dovuto essere aperta. Peraltro, in quell’impianto si verificò un incidente mortale che coinvolse un dipendente addetto alla manutenzione. 

Il presidente Iacovella ha spiegato: “Avevo ricevuto l’invito, lunedì scorso, da parte del sindaco di Sant’Arcangelo Trimonte, Rocco Rossetti ma per motivi familiari non ho potuto partecipare. Effettivamente ci sono delle criticità. Ho visto quello che ha subito il mio territorio (Casalduni ndr) tempo fa e non voglio che si ripeta. La scelta di quella discarica era stata infelice anni fa, è stato come mettere una croce in un piccolo paese della provincia di Benevento. La discarica di Sant’Arcangelo o lo Stir di Casalduni devono essere messi a norma e evitare che vengano rifatti ulteriori danni come avvenuto in passato”.

Sulla possibile acquisizione della Samte, Iacovella ha confermato di non essere pregiudizialmente contrario, ma che attende innanzitutto la verifica contabile da parte di un soggetto terzo circa il riconoscimento del rientro “in bonis” dell’azienda ed, inoltre, pur essendo convinto dell’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dal management della Samte, occorre una ulteriore verifica contabile da parte dello stesso ente d’ambito sulle scritture della Società provinciale.

“Abbiamo detto al direttore di studiare tutta la fase su Samte. – ha sottolineato Iacovella –  Vogliamo avere chiaro la situazione economica dell’azienda. Perchè esiste una fase pre concordato preventivo e un’altra post concordato preventivo. Abbiamo le scadenze soprattutto di fine marzo, ma dobbiamo avere certezza della situazione economica di Samte che ci auguriamo che sia sana sia per l’ente d’ambito e per i dipendenti di Samte”. 

Iacovella ha quindi riconosciuto che ormai il piano industriale approvato dall’Ente d’Ambito deve trasformarsi da documento teorico a concreto ‘piano industriale’ al fine di dare esecutività ed operatività allo stesso Ente d’Ambito. Sull’impiantistica, il presidente Iacovella ha spiegato: “Le conferenze dei servizi  stanno procedendo spedite. La discarica di Sant’Arcangelo è importante altrimenti non si potrà mai liberare lo Stir. Dobbiamo rimettere in piedi una filiera per il ciclo integrato dei rifiuti. Non dimentichiamoci come sia stato gestito fino al 23 agosto 2018 come sia stato gestito quell’impianto, purtroppo”.

Infine l’appello alla Regione Campania: “Spero che continuino a fare quello che hanno promesso e quindi liberare Toppa Infuocata  dai rifiuti presenti, spero che lo facciano anche per lo Stir a Casalduni e far lavorare gli operai di Samte in sicurezza cosa che non è mai avvenuta prima”.