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Benevento – Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, ha promosso una bella iniziativa di coinvolgimento e di maturazione di una nuova coscienza per i detenuti della Casa Circondariale di Benevento: è stata infatti organizzata una esecuzione artistica di 18 volontarie provenienti da Cercola che si sono esibite in una performance canora.

Il coro “Incanto”,  diretto da Luciana Mazzone, ha fatto risuonare all’interno della Palestra della struttura carceraria musiche di autori classici e multietniche. Alla performance era presente il direttore del Carcere, Gianfranco Marcello, che ha voluto esprimere tutto il suo apprezzamento per queste iniziative ed ha subito accolto l’invito pervenuto dal Garante: “Teniamo molto a questi eventi artistici all’interno di questa struttura. Li riteniamo importanti in quanto fanno uscire i detenuti dalla bolla in cui vivono all’interno dell’istituto. La musica ha un linguaggio universale e compreso da tutti. E’ un grimaldello utilissimo per questi percorso di rieducazione”.

Con il direttore sono state affrontare anche le ultime criticità registrate all’interno della Casa circondariale come ad esempio la mancanza della fornitura di acqua calda in un piano della struttura, cosa che ha suscitato non poche proteste. Marcello ha tranquillizzato: “Stiamo facendo passi avanti. Abbiamo attivato dei lavori d’urgenza, abbiamo fatto in modo che la temperatura dell’acqua arrivasse a livelli accettabili. Non è stato un intervento risolutivo, ma sono stati stanziati 80 mila euro per un intervento  più corposo che amplierà l’impianto idrico e entro qualche mese  il problema sarà definitivamente risolto”.

Il direttore ha poi affrontato un’altra criticità, questa volta di natura sanitaria inerente la mancanza di personale psichiatrico all’interno della struttura: “Ho registrato una migliore interlocuzione con l’Asl con il dipartimento di salute mentale. Il problema però permane. Vogliamo risolvere questa tematica, razionalizzando le risorse che ci sono. Poi c’è la  questione della carenza degli specialisti ed anche qui occorre migliorare la collaborazione”.

Infine il Direttore non ha mancato di affrontare un altro aspetto problematico della vita carceraria ovvero la carenza di professionalità in grado di affrontare il tema dell’età avanzata del personale. Su questo tema si sono registrate forti proteste, che peraltro hanno investito anche le altre strutture carcerarie in Regione: “Noi stiamo registrando un innalzamento dell’età media all’intero del Carcere. Questo comporterà di conseguenza delle criticità perché vi sono dei problemi specifici della età avanzata che occorre affrontare”.

Il Garante Ciambriello, dal canto suo, così ha spiegato l”esibizione delle coriste: “L’iniziativa di oggi vuole far rivivere delle emozioni nell’animo dei detenuti. La musica crea emozioni, armonia e aggregazione. Ogni istituto deve mettere in campo progetti di inclusione sociale. E’ un appello che faccio alle associazioni al volontariato e il Comune  e gli istituti scolastici, l’Università per creare un patto di inclusione sociale con gli istituti penitenziari. Il Carcere non può essere essere solo un  qualcosa di ostacolo della società . Andare oltre le mura dell’indifferenza. Oltre alla certezza della pena si deve pensare alla qualità della pena e al diritto alla salute alla relazioni al diritto allo studio. Avvicinare il mondo esterno al carcere “. La direttrice del coro Mazzone, infine, così ha commentato l’esibizione: “La musica è un collante sociale. Portiamo il nostro repertorio coinvolgendo questi detenuti e proviamo a rendere un momento di armonia”.