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Napoli – Si è tenuto oggi pomeriggio presso il Carcere di Poggioreale, un’interessante confronto tra familiari di vittime innocenti della camorra e detenuti del reparto Firenze

L’incontro promosso dal Garante Campano Samuele Ciambriello, ha visto anche la partecipazione di Don Tonino Palmese presidente della “Fondazione Polis” che si occupa dei familiari delle vittime innocenti e di varie iniziative che promuovono la legalità a vari livelli.

In questa occasione il Garante ha introdotto gli ospiti: Giuseppe Miele che aspetta ancora giustizia per la morte del fratello Pasquale racconta: “dopo la morte di mio fratello ho trovato il coraggio di andare avanti mettendoci la faccia, il mio cammino di fede mi ha aiutato, il perdono mi porta in carcere per tenerlo ancora vivo”.

Maria Rosaria Evangelista, madre di Luigi Sequino ucciso la sera del 10 Agosto del 2000 sotto casa, dice: “vedo la criminalità organizzata come un cancro indemoniato che ha distrutto la mia vita, la mia anima. Sarebbe importante che tutte le famiglie istruissero i propri figli alla legalità. Troppe famiglie sono disattente e lasciano crescere i propri figli da soli. Questo è rischioso, perché la camorra è pericolosa e i giovani vanno seguiti, altrimenti rischiano di prendere la strada del clan”.

Don Tonino Palmese, teologo docente della Pontificia Università ha dichiarato: “nei miei vent’anni di frequentazione delle famiglie delle vittime innocenti ho capito che la parola perdono andrebbe cancellata dal vocabolario,. Inutile restare nel deserto del proprio dolore e della rassegnazione. Chiediamoci se uno che ha commesso un delitto è solo un carnefice o anche altro”.

Il Garante campano all’uscita del carcere ha dichiarato: “Promuovo ormai da anni iniziative del genere nelle carceri campane e sono grato a questi testimoni profetici che hanno avuto conseguenze gravi nella loro vita privata e familiare. Sono incontri di una giustizia rigenerativa in cui i detenuti responsabili del reato riconsiderano il loro danno alle persone e alla Comunità”.