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“Il Consiglio comunale, in data 24 gennaio 2023 si è “venduta” l’acqua di Cerreto.
A chi? Alla “Sannio Acque” srl, società fortemente voluta da Mastella che sarà composta per il 55% dai comuni aderenti ed il 45% da privati”. Inizia così la nota del Gruppo Consiliare “Cerreto Riparte”.

“A Cerreto la gestione della rete idrica – scrivono – è stata sempre attuata in economia. Tranne gli ultimi anni (e per colpa di questi “capaci” amministratori) i cerretesi hanno pagato sempre tariffe inferiori rispetto agli altri comuni. Perche? Perché avevamo il bene primario  (l’acqua) di  proprietà, a differenza di altri comuni che, oltre a gestire la rete, dovevano comprare anche l’acqua.
Grazie a Parente e Trotta da domani regaleremo al consorzio “Sannio Acque” le acque provenienti dalle nostre numerose sorgenti e dal pozzo Trocchia (realizzato con mutuo pagato con i soldi dei cerretesi). A quale prezzo vendiamo la nostra risorsa? A costo zero. Nessuno dei nostri valenti amministratori ha contrattato con il costituendo consorzio un beneficio per il nostro comune, che pagherà in futuro l’acqua allo stesso costo di (ad esempio) Telese, che non ha risorse idriche.
Sembra uno scherzo ma è la verità!
Facciamo una società, tu non ci metti dentro nulla, io ci metto la materia prima ma dividiamo in modo uguale.
Questa è l’arguzia e la capacità di un sindaco a 2.700,00 euro al mese .

Tutto ciò si ripercuoterà, inevitabilmente, in futuro, sulle tariffe per le nostre famiglie.

L’aggravio sarà enorme in termini economici.
Le bollette 2021, che siamo riusciti a far ritirare, saranno poca cosa rispetto a quanto pagheremo nei prossimi anni.
Solo per aderire al consorzio il comune ha dovuto sborzare 7.288 euro quale quota di adesione.

Ci meraviglia come l’Assessore Trotta, che dovrebbe venire da un mondo politico per il quale privatizzare una risorsa come l’acqua significa privatizzare il bene comune per eccellenza, stia “zitto e buono” sul tema e, pare, abbia persino sponsorizzato il provvedimento insieme al Sindaco, forse sperano entrambi di entrare nel Consiglio di amministrazione del costituendo consorzio… promessa  che, chi ha promosso questa iniziativa, avrebbe fatto a tutti. 

Molti comuni, invece, come Baselice, Bucciano ed altri, si stanno fortemente opponendo alla scelta di far nascere questa maxi società provinciale (ennesimo carrozzone politico) con un ricorso al TAR. Noi, invece, ci svendiamo per qualche promessa personale”.