Prima conferenza stampa di Roberto Stellone da tecnico del Benevento. L’allenatore romano, subentrato a Fabio Cannavaro, esonerato dopo la sconfitta con il Venezia, ha fatto il suo “debutto” in sala stampa. Un primo incontro servito come presentazione, alla vigilia dell’impegno di campionato contro il Cagliari. Domani pomeriggio, la Strega sarà di scena alla Unipol Domus per affrontare la formazione guidata da Claudio Ranieri. Questi i temi affrontati in conferenza da Stellone.
Approccio – Ho parlato tanto in questi giorni perché devi cercare nel minor tempo possibile di dire le cose più importanti. Sono veramente felice per la fiducia che mi è stata data, ringrazio il presidente e lavorerò tanto per ripagarlo. Ho visto voglia di uscire da questa situazione, questa non è una squadra che se ne frega, anzi è qualcosa di importante, significa che tutti vogliono uscire da questa situazione. La squadra sta bene fisicamente, ben allenata e con spirito di sacrificio, questo mi riempie di gioia. Se dovessimo vincere a Cagliari non sarà per merito mio ma per merito dei giocatori, della loro disponibilità. Ho visto tanta voglia, questo mi fa ben sperare, se tutto l’ambiente riuscirà a remare dalla stessa direzione vedremo aumentare le possibilità di uscire dal momento negativo. Questa squadra è forte in tutti i ruoli, manca un pizzico di entusiasmo. I ragazzi non si sono scordati come si gioca a calcio, hanno solo la testa un po’ pesante, hanno paura di sbagliare e ho cercato di lavorare soprattutto su quello. Dobbiamo ritrovarci come squadra e come singoli calciatori, se tutti ci metteranno lo stesso impegno visto in questi giorni difficilmente perderemo partite.
Difficoltà – Ci sono delle statistiche che parlano chiaro, la squadra ha vinto poco, non calcia molto in porta, non crossa, non è ficcante. Mi da la sensazione che si gioca senza essere pratici, come piace a me. In questo momento non conta la bellezza, fare tanti passaggi, conta calciare in porta, essere pericolosi ed essere uniti da squadra, aiutando il compagno. In questo momento mi interessa lo spirito di squadra, non devo certo insegnare a Pettinari come calciatori o a Simy cosa fare. La squadra è forte, non sono preoccupato per le assenze, ho due giocatori in ogni ruolo che mi permettono di fare qualsiasi modulo. Serve solo una vittoria per toglierci di dosso l’amarezza, basta un attimo per cambiare tutto. La classifica dice che sarà difficile, ma con la squadra che abbiamo non sarà difficile. Sono sicuro che ne usciremo, prima ne usciamo e prima pensiamo ad altro.
Giocatori – Non ho fatto un calcolo sulle presenze, io alleno tutta la settimana e osservo. Il campo parla, con lo staff ci confrontiamo e sappiamo chi può darci di più dall’inizio o entrando in corsa. Gioca chi merita di giocare, ho ampie scelte e sono veramente combattuto per come si sono allenati.
Attacco – Quando non si fa gol non è colpa degli attaccanti, è un discorso di squadra. Sarei preoccupato se non avessimo occasioni per segnare, no se il gol non arriva per dieci, quindici giornate. Alla squadra ho chiesto di resettare quello che è stato, credo in certe cose e ho lavorato su quelle, le ritengo più pratiche per l’immediato.
Cannavaro – Fabio lo conosco, siamo amici. Abbiamo giocato poco a Parma. L’ho chiamato per rispetto perché sono subentrato al posto suo, non per sentire il suo pensiero sui giocatori. Quello lo so da me perché stavo a casa a vedere le partite.
Caratteristiche – Abbiamo un parco attaccanti importanti, possiamo fare tante soluzioni perché hanno caratteristiche diverse. Possiamo fare tutti i moduli, basandoci anche sugli avversari.
Indisponibili – Oltre agli squalificati Schiattarella e Viviani, non ci sarà Pastina per un attacco febbrile. Vokic deve ancora recuperare, Ciano ha un fastidio e non può giocare. Farias dovrà fare degli esami e Glik non sta ancora bene. El Kaouakibi lunedì inizierà con la squadra, mentre Letizia è disponibile.
Tifosi – Il tifoso vuole il bene della squadra, vuole i risultati e vuole impegno. Metteremo impegno massimo in ogni partita, in ogni giorno. Ai tifosi posso solo dire che quando le cose non vanno bene, averli dalla nostra parte aumenta le possibilità di uscire dal momento buio. Se ne dicono tante quando non arrivano i risultati, c’è una voglia matta di uscire da questa situazione e con loro al nostro fianco sarà più facile. Spero ci siano vicini, altrimenti starà a noi fargli cambiare idea.
Vigorito – Il presidente già lo conoscevo, mi ha convinto appena è apparso il numero di telefono. Ci tiene tanto, ci ho parlato, ha voglia ed entusiasmo come ce l’ho io e i giocatori.
Finali di partita – Di solito viene il braccino corto, il timore per non aver chiuso la partita. Subentra la paura, ma quello capita a tutte le squadre. Abbiamo lavorato sulla testa e su alcuni concetti difensivi. Posso allenare le cose che si possono sbagliare, migliorando si diventa squadra.
Mentalità – L’aspetto mentale conta più dell’aspetto fisico, la squadra sta bene e faccio i complimenti a Cannavaro e al suo staff. Ci sono altri dati che devo analizzare, ad esempio se corri prima, corri meno. Non ti puoi permettere di avere attaccanti che non corrono, dobbiamo partire da sopra a correre. Io, con Stellone allenatore, non giocherei mai.
Sfida – In questo momento è la sfida più importante, faccio questo lavoro con il massimo dell’impegno. Sono concentrato per fare in modo che il Benevento ami Stellone, che i tifosi amino i giocatori.
Allenamenti – Preferisco farli a porte chiuse, non per nascondere schemi o strategie. Non abbiamo parlato, se il presidente decidesse di aprire le porte non ci sarebbero problemi.
Città – Vivo lontano, sto qua per questo motivo. Non ce la farei, ma a Frosinone ho vinto tre campionati vivendo a Roma. Non centra nulla che finito l’allenamento si torni a casa.
Andrea Gennari – E’ il mio secondo, stiamo insieme da dieci anni ma abbiamo giocato insieme da bambini. E’ stato felicissimo di questa chiamata.
Cagliari – Partita difficile come saranno tutte. Allenatore fortissimo, un maestro. Squadra fortissima come la nostra, loro vogliono vincere per fare i play off, noi per uscire da questa situazione.
Modulo – Ho parlato con i ragazzi, il modulo lascia il tempo che trova. I concetti, gli spazi, il comunicare fanno la partita, non il modulo o la lavagna.