Questa mattina i carabinieri di Cerreto Sannita e Telese Terme hanno compiuto una operazione antidroga traendo in arresto cinque persone. Per quattro di loro sarà prevista la detenzione carceraria presso il carcere di Capodimonte a Benevento, dove verranno tradotti tra circa un’ora, visto che al momento sono tutti detenuti presso la stazione dei carabinieri di Cerreto Sannita. Mentre per una persona saranno previsti gli arresti domiciliari.
L’operazione dei militari è stata condotta su richiesta del Pubblico Ministero del Tribunale di Benevento Marilia Capitanio, accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari Maria Di Carlo. Agli arresti in carcere andranno tre telesini: Vincenzo De Rosa 39 anni, Vincenzo Coppola, 40 anni e Salvatore Barbetta, 29 anni ed anche un residente a San Salvatore Telesino Leucio Pacelli di anni 47. Agli gli arresti domiciliari resterà una 37 enne di Telese Rosa De Rosa.
Ai cinque vengono contestati vari reati attinenti lo spaccio di sostanze stupefacenti di più tipologie.
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Le indagini, svolte dal Comando Compagnia NORM di Cerreto Sannita, unitamente alla Stazione CC. di Amorosi e coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque soggetti che avevano organizzato un vero e proprio “mercato” di stupefacenti nella realtà territoriale della valle telesina ed in particolare, nei Comuni di Telese Terme, Solopaca, Cerreto Sannita, Amorosi, Castelvenere, Puglianello, S. Salvatore Telesino, nel periodo temporale tra marzo e giugno 2021.
Il materiale probatorio a carico degli indagati raggiunti dalla misura cautelare è stato acquisito grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali espletate, ai servizi di osservazione della Polizia Giudiziaria, ai recuperi di sostanze stupefacenti, alle sommarie informazioni raccolte dagli acquirenti, che hanno confermato gli episodi monitorati e le cessioni avvenute. L’individuazione dei soggetti coinvolti è stata possibile anche grazie alla loro conoscenza da parte della P.G. operante, in quanto gravitanti in un ambito territoriale che, seppur vasto, risulta però costantemente controllato dalle forze dell’ordine; inoltre, emergevano contatti frequenti tra i soggetti attenzionati, nonché rapporti di parentela tra gli stessi.
Le indagini espletate hanno così permesso di ricostruire il modus operandi degli indagati, che consisteva nel consegnare le sostanze stupefacenti ai clienti, previo contatto telefonico, e successivo appuntamento per incontrarsi di persona, dietro pagamento del prezzo in misura variabile a seconda della tipologia di sostanza e del numero di dosi cedute. Si è anche accertato che alcuni degli indagati si avvalevano di minorenni nella commissione dei reati contestati.
Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono allo stato indagati e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.