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Sabato 4 febbraio torna l’Agorà dell’Acqua, la manifestazione, giunta alla quarta edizione, sorta per iniziativa dei comitati territoriali per l’acqua pubblica insieme alla Rete dei Comuni del Sarnese Vesuviano.

Appuntamento a Roccapiemonte, luogo simbolico della resistenza alla privatizzazione dell’acqua, alle ore 10 nelle sale dello storico Palazzo Marciani in Piazza G. Polichetti.
Un confronto aperto a cittadini, attivisti dei comitati, associazioni, sindaci e amministratori locali, ma soprattutto un utile momento d’informazione per condividere esperienze e tracciare un nuovo cammino comune nell’impegno per i beni comuni.

A introdurre i lavori Carmine Pagano, sindaco di Roccapiemonte, Gerardo Vitale, rappresentante del Comitato rocchese, e Giuseppe Grauso, della Rete civica per l’acqua pubblica. Prendono parte all’assemblea, insieme all’attivista Ida Dello Ioio e ai rappresentanti dei movimenti ambientalisti Controcorrente e Orma Verde, gli amministratori dei Comuni in prima linea nel consiglio di distretto per la ripubblicizzazione del servizio idrico: Antonio Basile e Vincenzo Scarano (Mercato San Severino), Bernardo Califano (Pagani), Giovanni Maria Cuofano (Nocera Superiore), Paolo De Maio (Nocera Inferiore), Salvatore Di Sarno (Somma Vesuviana), Nicola Fortunato (Saviano), Massimo Pelliccia (Casalnuovo), Massimiliano Sorrentino (Angri), Vincenzo Sessa e Francesco Gioia (Fisciano).

Conclude padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano diventato simbolo del movimento per i beni comuni. Sono invitati a intervenire i parlamentari eletti nel territorio campano, tra cui ha garantito la sua presenza il deputato Francesco Mari.

Abbassare le tariffe, chiudere la stagione delle privatizzazioni, restituire il servizio alle comunità locali, difendere l’ambiente e azzerare gli sprechi della preziosa risorsa acqua: questi i temi principali al centro del dibattito.

“Nonostante la pesante crisi che stiamo attraversando e la valanga di risorse in arrivo col PNRR – sottolineano i referenti dei comitati – lo scorso anno si è voluta perdere l’occasione per abbassare le insostenibili tariffe Gori, le più alte della Campania e tra le più salate d’Italia, riconoscendo gli aumenti ingiustificati legati alla cattiva gestione del passato. Una scelta ingiusta e sbagliata, che penalizza ulteriormente i cittadini della nostra area, contro cui continueremo a batterci in tutte le sedi. Il nostro obiettivo resta quello di tracciare un percorso per la ripubblicizzazione dell’acqua con tariffe eque e servizi di qualità: le nostre comunità hanno diritto ad avere investimenti veri per condotte idriche efficienti, reti fognarie in ogni strada, depuratori che mettano al sicuro fiumi e mari“.