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I risultati deludenti della squadra e le ultime dichiarazioni del presidente Oreste Vigorito tengono banco tra i tifosi del Benevento. C’è chi sostiene che il presidente abbia esagerato nel definire violenta la contestazione di sabato scorso, quando un numero ristretto di supporters ha intonato cori all’esterno dello stadio dopo il ko con il Genoa, ma c’è anche chi ritiene che sia il momento di accantonare il malessere e pensare prima di tutto alla precaria situazione di classifica.

Credo che i tifosi debbano fare muro perché il rischio di una retrocessione è più concreto che mai – dice Maurizio, che segue da decenni la squadra in curva sud non facendo mancare la sua presenza anche in trasferta -. Bisogna tornare a lottare tutti insieme come nei tempi bui, quando si battagliava nei bassifondi. Ognuno deve svolgere il proprio ruolo in questa situazione, se il presidente deve fare il presidente noi dobbiamo fare i tifosi. Se riusciamo a capire quanto è alto il rischio di perdere la B allora sono sicuro che lo stadio può trasformarsi in una bolgia.  Perdere la categoria sarebbe un disastro”

Marco invece si aspettava qualcosa di più dall’intervento del massimo dirigente. Nelle sue parole c’è tanta rabbia soprattutto per le scelte compiute da Pasquale Foggia in sede di mercato: “E’ stato volutamente spostato l’argomento sul Comune, sul rapporto con il sindaco e sulla tifoseria. Non è stata data una spiegazione chiara in merito a quello che sta succedendo alla squadra. L’allenatore non mi sembra adeguato e diversi giocatori farebbero fatica anche in serie C. Chi li ha acquistati? Il Direttore sportivo? E allora come si fa a dire che è un vincente? Da tre anni si commettono errori grossolani, senza prendere provvedimenti. Vorrei sapere a che gioco si sta giocando”.

Enza Cavuoto, presidente del Club Oreste Vigorito, ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’atteggiamento visto in campo: “Questa stagione si sta rivelando un disastro. Abbiamo giocatori di livello, sicuramente non da zone basse, ma temo che qualcosa si sia inceppato nello spogliatoio. Troppi cali di tensione, a volte i calciatori mi danno l’idea di essere immobili”. Giudizi negativi che a suo dire non coinvolgono però il presidente: “Ho percepito molta tristezza nelle sue parole. Al di là degli errori che può commettere, soffre quando non sente affetto intorno a sé. E ha lasciato intendere che ne soffra anche la squadra. Contestare potrebbe essere deleterio, ai giocatori serve serenità per rialzare la testa”.

Roberta ritiene che i problemi della Strega abbiano radici profonde: “Dalla retrocessione in poi sono mancati gli uomini giusti e una precisa organizzazione societaria. Non sembra esserci comunicazione tra le varie aree e prevale l’idea di un’approssimazione generale. Attualmente a mio avviso il problema è nello spogliatoio, bisognerebbe mettere fuori che non se la sente e chi non capisce che la priorità è salvare la categoria”. Non ci sta, Roberta, all’idea di una piazza violenta: “Benevento si è sempre distinta per civiltà e correttezza. Non si può far passare una contestazione civile per qualcosa di diverso. Le colpe di tutto questo sono da ricercare in società e squadra, non certo nei tifosi”.

Per Francesco, tifoso del centro storico e abbonato in curva sud, Vigorito ha ragione nel rimarcare le mancanze della politica beneventana. “Sono sotto gli occhi di tutti, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare”. Diverso è tuttavia il giudizio sull’operato dell’ultimo biennio: “Due anni fa di questi tempi si parlava di zona Europa, ora siamo addirittura vicini alla retrocessione in C. Qualcosa deve essere successo e a volte non guasterebbe avere un po’ di trasparenza in più senza che si punti il dito contro i tifosi che possono essere arrabbiati nel veder soffrire la propria squadra. Ma quante volte, invece, sono stati vicini ai giocatori anche nelle delusioni più atroci? Ecco, anche questo non andrebbe dimenticato”