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“Le mancate convalide degli arresti effettuati dopo gli scontri in A1 ad Arezzo sono un fatto tecnicamente grave, non solo e non tanto per i tre soggetti rimessi in libertà ma perché di fatto il gip ha sconfessato una norma finalizzata ad intervenire in modo specifico ed efficace nel difficile settore dei reati da stadio”. E’ quanto afferma il portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp) Girolamo Lacquaniti sottolineando la necessità di “perfezionare” la norma per evitare che si possano ripetere episodi simili. “Premesso che nessun dubbio è emerso in relazione alla partecipazione agli scontri da parte dei tre indagati e che le motivazioni delle mancate convalide sono legate ai profili di urgenza che la legge stessa ha voluto valutare tenendo conto che in determinate circostanze per il bene della collettività è più opportuno differire l’arresto in modo da garantire maggiore sicurezza per tutti – dicono i funzionari di polizia – le ipotesi sono due e solamente due: o il Gip ha preso un clamoroso abbaglio e sarà allora la procura a provvedere in modo coerente, oppure la norma contiene un vulnus che consente agli avvocati di disinnescare una norma che ha una importanza straordinaria per garantire una risposta adeguata da parte dello Stato”. “Se nel primo caso crediamo che la magistratura abbia tutti gli strumenti per agire e correggere per il futuro – aggiunge -, temiamo invece che il vero tema riguardi una norma da perfezionare in modo tale da non permettere mai più esiti così sconcertanti dal punto di vista della giustizia”. Quanto alla possibilità che ci sia “frustrazione e rabbia” tra le forze di polizia per le decisioni della magistratura, Lacquaniti è netto: “a chi teme” ciò “vorremmo dare l’assicurazione che nel nostro Dna e nel nostro motto è sancito il rispetto della libertà nel rispetto della legge e che non ci appartiene alcuna altra forma di reazione se non quella del dialogo”.