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Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli, ha rilasciato una intervista a DAZN nella settimana che porta alla sfida contro la Juventus, la più sentita dal pubblico di fede partenopea. Una lunga intervista, in onda sulla piattaforma Ott, in cui riprende a raccontare la scelta di accettare la corte del club di De Laurentiis. “Napoli è stata la mia prima scelta – afferma Raspadori – perché comunque ho sentito un forte interesse da parte della società, del direttore e del mister con cui ho parlato. È stato un cambiamento importante ma sentivo che era il momento giusto di essere ambizioso, di provare ad alzare l’asticella”. “E’ stata una scelta che ho preso veramente in un attimo – aggiunge l’attaccante della nazionale – Per un giocatore con le mie caratteristiche penso che il Napoli, per il calcio che sta esprimendo negli ultimi anni, sia il posto migliore dove potersi esprimere e costruire, dover poter crescere e imparare nuove cose”.

Raspadori ha poi svelato un retroscena sulla scelta del numero di maglia: “Simeone era arrivato prima di me, aveva scelto il 18, il numero che avevo al Sassuolo. Un numero a cui ero legato perché è la mia data di nascita, ho deciso di invertirlo con l’81 pensando al fatto che il prefisso di Napoli è 081. Cosa ruberei ai miei compagni d’attacco? A Osimhen il colpo di testa, è pazzesco. A Simeone la capacità di movimento in area, mentre a Kvara e Lozano l’uno contro uno. A Politano il tiro a giro”.

Sul rapporto con mister Spalletti“Con Spalletti sto cercando di migliorare, insieme a lui lavoriamo su tutti i dettagli che possono essere un valore aggiunto in funzione della squadra, che possono dare anche modo a me, come singolo, di potermi esprimere”.

“La mia passione è giocare a calcio, quindi me la godo – sostiene con entusiasmo Raspadori – Farlo davanti ad un pubblico così mette la giusta pressione. Vedere il mio nome sulla maglia? Si fa fatica ad abituarsi, ancor di più vederla su quella del Napoli che è prestigiosa ed indossata da grandi calciatori. Le maglie con i gol in Champions e campionato le tengo a casa, ogni tanto le rimetto. Non le ho nemmeno lavate, quelle non si lavano (ride, ndr)”.