Tempo di lettura: 2 minuti

Ancora pochi giorni per vivere l’emozione di una mostra ricca di suggestioni negli spazi dello stenditoio del Complesso delle Clarisse di Montesarchio, già passeggiata coperta per le monache di clausura dedicata a Luigi Vollaro. Inaugurata lo scorso 29 ottobre 2022, su progetto di Morena Cecere, Assessore alla Cultura di Montesarchio, in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Caserta e Benevento, dell’Ente Parco Regionale del Taburno Camposauro, della Pro Loco e delle Associazioni culturali di Montesarchio, sotto il Matronato del museo Madre di Napoli e il patrocinio del museo Arcos di Benevento, chiuderà i battenti il prossimo 8 gennaio. La mostra, curata da Ferdinando Creta, con un progetto site specific per gli spazi dello stenditoio, è un viaggio esclusivo nella produzione dell’artista originario di Scafati che, negli ultimi tempi, sempre più legato alle figure alchemiche, a fuochi fatui e alle metamorfosi, sfruttando la malleabilità del supporto metallico, da un lato crea figure in continuo mutamento che si sviluppano in una verticalità sempre meno solida rispetto alla produzione in piombo, dall’altro, con il ritorno alla carta pesta, attinge al repertorio dell’idea del volare che già aveva segnato l’infanzia dell’artista e molte delle sue opere negli anni Ottanta. Vollaro è ritenuto dalla critica artista campano di notevole interesse: la sua produzione scultorea in continua sperimentazione, pur rinnovandosi, conserva sempre e comunque una forte potenza gestuale e segnica. L’artista, legato ad una dimensione che interroga la realtà circostante in continua trasformazione, con il suo lavoro si misura con temi basilari: come il potere, le persone e il territorio nell’ottica di un mondo in continuo cambiamento. All’interno degli spazi caudini le opere di Vollaro, in una scenografia inedita, con la loro natura teatrale, trasportano il visitatore in un mondo ironico e destabilizzante, in grado di mettere in discussione la società contemporanea.