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La Giunta comunale, presieduta dal vicesindaco Francesco De Pierro in sostituzione del sindaco Clemente Mastella, ha approvato, nella seduta odierna l’Accordo di distretto e l’adozione degli schemi dell’atto costitutivo, dello statuto, e della relazione illustrativa del Distretto urbano del commercio e del Distretto diffuso del commercio. 
 
Il Distretto urbano del Commercio, che sarà denominato Distretto delle Streghe, ha una dimensione demografica di 40mila abitanti e nasce da un accordo tra il Comune e dodici sigle del commercio cittadino (Federconsumatori, Cgil, Filcams/Cgil, Confcommercio, Confcooperative, Pro Loco Samnium, Cisl Irpinia Sannio, Fisascat Cisl Irpinia, Confesercenti, Ape Società cooperativa agricola Arl, Unimpresa, Unione nazionale consumatori).
 
Il Distretto diffuso, che sarà denominato “delle Valli e colline del Sannio beneventano” e avrà dimensione demografica pari a 30mila abitanti, comprenderà il Comune di Benevento, in qualità di soggetto promotore e i Comuni di Ceppaloni, San Nicola Manfredi, Arpaise, Apollosa, Pietrelcina, San Leucio del Sannio e Sant’Angelo a Cupolo. 
 
“Con l’adozione in Giunta dell’Accordo di distretto – spiega l’assessore alle Attività produttive Luigi Ambrosone – siamo a un passo dal battesimo operativo dei distretti commerciali. Già a metà gennaio contiamo di sottoscrivere gli Atti costitutivi con contestuale invio degli atti alla Regione per l’iscrizione nell’apposito albo. Sul distretto urbano, dopo la fase di vacatio, contiamo di avere a breve anche l’adesione della Camera di Commercio cui più volte è stata sollecitata l’adesione”, prosegue l’assessore. “Il Distretto diffuso ci vede operare in sinergia con i Comuni della cintura urbana. E’ importante aver incluso anche Pietrelcina, città natale di San Pio e tra le capitali internazionali del turismo religioso. L’amministrazione Mastella è tra le prime in Campania ad aver già definito l’accordo sui distretti commerciali che consente alla città di Benevento di poter cogliere occasioni importanti nel vitale settore del commercio”, conclude Ambrosone.