Ventiquattro punti in meno rispetto al Benevento dei record. Il confronto tra la stagione attuale e l’indimenticabile torneo 2019/20 è impietoso. Al giro di boa i giallorossi risultano più che doppiati dall’imprendibile corazzata guidata da Filippo Inzaghi, che mise il punto esclamativo sulla promozione diretta prima ancora che potesse prendere il via il girone di ritorno. Tra la rosa di quel Benevento e quella attuale le similitudini risiedono soltanto nella presenza di giocatori come Improta, Schiattarella e Letizia, senatori che, al rientro dalle vacanze, avranno il compito di guidare gli attuali giallorossi verso il riscatto.
I 22 punti raccolti dalla Strega edizione 2022/23 non solo sono un’enormità in meno rispetto ai 46 dell’annata più gloriosa, ma rappresentano anche il secondo peggior risultato da quando il club ha iniziato a gravitare tra serie B e serie A. In un’unica occasione si è riusciti a fare peggio, nella disastrosa prima esperienza nell’elite del calcio italiano, quando al giro di boa furono soltanto 4 i punti conquistati con De Zerbi in panchina, tutti al Vigorito: uno grazie al gol del portiere Brignoli contro il Milan, l’altro in virtù della vittoria sul Chievo firmata da una zampata di Coda nell’ultimo match del girone di andata.
Nelle altre circostanze sono sempre arrivati risultati migliori, a partire dalla stagione 2016/17, con Marco Baroni. Al debutto tra i cadetti il Benevento fu capace di girare al terzo posto con 37 punti, quindici in più rispetto all’attualità. Due anni dopo, da neoretrocessa, la Strega ne mise insieme 29 con Bucchi chiudendo il girone di andata al sesto posto (foto), risultato che non fu comunque accolto con il sorriso. Lo scorso anno con Fabio Caserta il Benevento dopo diciannove giornate raccolse invece la bellezza di 35 punti, che valsero il momentaneo terzo posto nonostante le critiche per un gioco farraginoso e prestazioni raramente esaltanti.
Neppure nella seconda delle due stagioni in serie A della storia del club era stato registrato un risultato inferiore rispetto a quello del Benevento contemporaneo. I giallorossi di Inzaghi chiusero il girone di andata a 22 punti (undicesimo posto) con una rosa sicuramente inferiore a molte delle squadre che la inseguivano. La situazione attuale dice invece l’opposto: gli organici che stazionano davanti al Benevento partivano sfavoriti nelle classiche griglie di inizio stagione anche a causa di un monte ingaggi e un tasso di esperienza nettamente inferiori rispetto a quelli dei sanniti.