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“Napoli ha qualcosa di antico, anche nel vivere i sentimenti o nel ricordare Maradona come un eroe greco. Ho sempre piacere di venire a Napoli per il calore, le tradizioni e la bellezza”. Esordisce così Alberto Angela che torna a Napoli, al Teatro Bellini, per presentare ‘Nerone’, il suo nuovo libro edito da HarperCollins in collaborazione con Rai Libri. 

“Ma c’è altro: tutti gli aspetti sociali di Napoli – aggiunge – derivano dall’antichità. Qui c’è il modo di vivere greco che non c’è altrove, ci sono tremila anni di civiltà dietro le cose quotidiane. Qui, mi sento in un mondo senza tempo. E questo mi fa star bene”. 
Il popolare divulgatore culturale e scientifico, uno dei volti più amati della tv, cittadino onorario di Napoli che ha mostrato all’Italia nei suoi programmi da ascolti record nella sua veste più nobile, dedica ampie pagine al rapporto tra l’imperatore romano e la città partenopea, ad esempio con Pompei e con “la meravigliosa villa a Oplonti di Poppea, una delle sue tre mogli”, poi al progetto del canale di navigazione da Pozzuoli a Roma, – scrive LaRepubblica – fino ai reperti legati a Nerone custoditi al Mann, “per me il museo più bello”, commenta Angela. 
Uno dei momenti più intensi del racconto è quello sul concerto durato giorni, “in pratica un rave”, tenuto dall’imperatore-cantante nel teatro dell’antica Neapolis oggi inglobato nei palazzi del centro storico. “Nerone scelse Napoli perché sapeva che qui avrebbe trovato il pubblico che poteva capirlo – continua Angela – Coinvolse la claque degli alessandrini residenti a Napoli, maestri nell’esternare il consenso con boati, rombi e suoni d’ogni genere. Il punto, però, è che Napoli era una città greca, un po’ decadente, ma super colta: non a caso il luogo scelto da Virgilio e Filodemo come buon ritiro. Quel mondo – conclude – è rimasto qui: lo percepiva Nerone, lo percepiamo noi. Ed è un modo di vivere. È civiltà”.