Roma – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Federico Paolucci, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia per le politiche delle aree interne della Campania.
I festeggiamenti romani per i dieci anni dalla nascita di Fratelli d’Italia mi coinvolgono emotivamente e non poco. Sono entusiasta della crescita nazionale di un partito fondato solo dieci anni fa e che oggi raggiunge il duplice risultato di primo partito in Italia e partito che esprime il Presidente del Consiglio. Una donna, per la prima volta in Italia.
Va dato atto alla Meloni di muoversi dignitosamente in una situazione politicamente e socialmente difficile. Sicuramente la più drammatica dagli anni della ripresa post bellica. Sul piano interno e sul piano internazionale.
Non così la situazione in provincia, dove FdI (al quale credo di aver dato un contributo non indifferente in termini di impegno e di risultati) è diventato autoreferenziale e chiuso nel meccanismo della segreteria dell’Onorevole di turno.
Lo dico senza acredine. Ma i primi passi sono stati veramente poco rassicuranti. Non una conferenza stampa dopo le elezioni, non una doverosa riunione per l’analisi del voto, almeno dell’Esecutivo provinciale. Una passerella inutile per inaugurare una segreteria (anche sede di partito, roba che neanche la DC avrebbe fatto), senza discutere di temi politici.
Una assenza completa sulla stampa, tranne che per la fermata ad Airola della Valle caudina.
La scarsa partecipazione alla manifestazione di oggi è figlia della autoreferenzialità che ha scelto il partito.
Credo che Matera debba dare risposta a questo e uscire da una serie di ambiguità, che non fanno male a me, che ho le spalle forti e non ho bisogno della politica per “campare”. Ma debba iniziare a dare due risposte immediate:
-
aveva promesso che se candidato e/o eletto, si sarebbe dimesso da coordinatore provinciale.
-
aveva rintuzzato (e su questo lo ho sostenuto, come in altre occasioni – ma la riconoscenza è il sentimento del giorno prima, diceva Andreotti), le critiche sulla nomina di Giampietro Roviezzo nell’Ambito idrico campano, sostenendo che, pur essendo notoriamente suo amico, personale e politico, non poteva adombrarsi alcun accordo mastelliano, visto che non era iscritto a Fratelli d’Italia. Ora che Roviezzo è un iscritto di Fratelli d’Italia (forse l’unico Sindaco, dopo la travolgente affermazione del senatore Matera) non sarebbe il caso che per motivi di coerenza e dignità si dimettesse dall’ambito idrico?
Non è un ragionamento distruttivo, il mio (altri si sono preoccupati di distruggere), ma un ragionamento di coerenza, che si valuta sui comportamenti prima che sulle bandiere o sugli slogan elettorali.