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“Non ho sottratto e non mi sono appropriato nemmeno di un 1 centesimo di denari dell’ente”. È la difesa del direttore amministrativo dell’Ordine degli avvocati di Napoli. Mario Libertino era stato sospeso dopo la scoperta di 1,1 milioni di euro di debiti, per tasse e addirittura contributi ai dipendenti non versati dal 2008. Un caso esploso a ottobre che aveva portato a denunce, una inchiesta della Procura, le dimissioni di tre consiglieri. Un giallo.

Nell’edizione odierna di Repubblica Napoli, le parole di Libertino aprono nuovi scenari.  “Sfido in pubblico confronto chi voglia sostenere che io abbia addirittura utilizzato espedienti per nascondere gli atti”. Libertino scrive di essere “scosso” ma non vuole passare come il capro espiatorio: “Chiedete alla vostra dignità professionale e alla vostra intelligenza se un uomo solo possa essere capace di imbrogliare 25 giuristi”.

Si legge ancora su Repubblica Napoli: “Ho inteso caricarmi tutta la responsabilità della direzione amministrativa, ma non l’ho mai fatto con sotterfugio e con menzogna. Ho sempre seguito scrupolosamente le indicazioni che di volta in volta mi venivano date”.

Quindi: i vertici dell’Ordine sapevano? “Mi sento profondamente offeso – rivela il direttoredal comportamento doppio di chi in privato, tuttora, mi testimonia stima e intanto mi accusa pubblicamente addirittura di illiceità”.

Il direttore ricorda che “si è privilegiato il pagamento dei dipendenti e si sono rinviati i versamenti delle imposte. Non si potevano bloccare le attività di sportello e non si poteva assolutamente evitare di pagare il dovuto al consiglio nazionale forense, come esplicitamente comunicatomi dagli organi dirigenti”.
Amare le conclusioni: “Non sminuisco le mie eventuali responsabilità, ma davanti a Dio posso dire serenamente che non ritengo di aver commesso illeciti di alcun tipo: l’inchiesta penale, che qualcuno ha voluto innescare solo per calcolo politico e che sopporto in silenzio, spero possa dimostrarlo”.

Proprio su quest’ultimo argomento, gli avvocati Sabrina Sifo, Ilaria Imparato ed Eugenio Pappa Monteforte, da Consiglieri dimissionari del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, nonché firmatari di una istanza di scioglimento del medesimo Consiglio, hanno dichiarato quanto segue. “Le vicende che hanno colpito l’Avvocatura napoletana, aventi ad oggetto la scoperta di un debito di oltre un milione di euro del COA Napoli, rispetto al quale vi è una mancanza assoluta di informazione degli iscritti, hanno indubbiamente, determinato un profondo distacco tra rappresentanti e rappresentati”.

“Certamente – hanno ribadito i tre legali – l’attuale Consiglio dell’Ordine vive una condizione difficile, caratterizzata da un’assenza di rappresentatività e non solo perchè il mandato è in scadenza. Ciò preclude l’esercizio di una potestà tanto incidente come la nomina del componente del Consiglio Nazionale Forense. Per tali motivazioni, chiediamo, se proprio si ha l’intenzione di procedere, quantomeno che l’indicazione del componente del Consiglio Nazionale Forense provenga dall’Assemblea degli iscritti e, pertanto, che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli deliberi la convocazione dell’Assemblea degli iscritti con all’ordine del giorno, sia l’informativa sulla attuale situazione patrimoniale-contabile del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, sia l’indicazione del componente del Consiglio Nazionale Forense”.

“Peraltro, a nostro avviso- hanno concluso Sifo, Pappa Monteforte e Imparato non vanno rispettati i termini ordinari, sussistendo i comprovati motivi di urgenza e di indifferibilità previsti dalla normativa di riferimento. Forse siamo troppo ottimisti, ma a noi piace esserlo e soprattutto piace pensare che le prossime occasioni saranno quelle giuste per riportare l’Avvocatura al centro, senza giochi di palazzo o gattopardismi, con la convinzione che cambiare non è solo possibile ma necessario. Non vogliamo limitarci a cambiare l’abito, come faranno alcuni, ma vogliamo cambiare un metodo rivelatosi fallace. E proprio su questo siamo al lavoro per dare la giusta e pronta risposta alla voglia di novità e di qualità proveniente dagli Avvocati napoletani”.

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