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Una stagione e mezza a Benevento e una a Modena. Andrea Doninelli nella rovente estate 2015 percorse la strada dal Sannio all’Emilia per una nuova avventura nel campionato serie B. Giunto in giallorosso nel mercato invernale dell’anno precedente, con la Strega collezionò 27 presenze e tre gol tra serie C e coppa Italia, perdendo i play off prima contro il Lecce e poi contro il Como. Successivamente l’ex centrocampista cosentino ha vestito col contagocce le maglie di Viterbese, Fermana, Siena e Renate, dicendo basta con il calcio giocato a soli 29 anni per problemi fisici e intraprendendo la carriera da agente. “Ma a quel tempo non sarei mai andato via da Benevento – ci tiene a precisare -, furono le circostanze a impormelo”.
A cosa fa riferimento?
“Con la società avevamo intavolato un discorso per il rinnovo del contratto, c’era già stato un confronto con il presidente Vigorito nei mesi precedenti. Filtrava un cauto ottimismo, ma lui dopo la delusione dei play off decise di defilarsi e in società cambiarono alcune cose. Non tirava una buona aria”. 
A guidare la squadra arrivò Auteri.
“Probabilmente non ero adatto ai suoi principi di gioco, quindi si optò per una mia cessione al Modena”.
Dopo qualche mese Benevento in B, mentre lei retrocesse con i canarini. Una beffa?
“Direi di si, anche se in Emilia sono stato bene. In campo le cose non sono andate per il verso giusto, ci trovammo ad affrontare diverse situazioni problematiche e non raggiungemmo la salvezza, ma questo è il calcio”.
Domenica il confronto diretto al Braglia, che partita sarà?
“Una sfida senza favoriti e molto equilibrata tra due squadre che hanno diversi punti di forza. Ho visto giocare il Modena nel derby vinto contro la Spal, la potenza del suo attacco non è da sottovalutare. Tremolada, Diaw e Falcinelli sono grandi nomi per la B, ma in generale è il collettivo intero che può dare fastidio. Farò il possibile per seguire il match”.
Del Benevento cosa può dirci?
“Da quando sono andato via sono diventato il suo primo tifoso, se riesco vedo le partite perché il Benevento resta la mia prima scelta. A inizio stagione ci sono stati vari intoppi, dal cambio di allenatore agli infortuni. In questo contesto è normale avere delle difficoltà anche in termini di risultati e classifica. L’organico resta di primo livello e credo che si possa ambire ai play off, ora vicinissimi. Le due vittorie consecutive potrebbero aver dato una svolta all’intera stagione della squadra di Cannavaro”. 
Ora che ha smesso, cosa si prova a stare dall’altra parte?
“Avevo in programma di fare questo lavoro una volta terminata la mia carriera da calciatore, anche se a dire il vero immaginavo di smettere un po’ più tardi. A malincuore ho dovuto sposare prima del previsto l’idea del ritiro a causa dei problemi alle cartilagini, ma le idee erano già chiare per una questione di empatia e comprensione. Credo di sapere cosa serva a un giocatore per rendere al meglio. E’ molto stimolante”.
Per la promozione diretta chi vede favorite?
“Il Frosinone sta facendo un grande campionato e non può che essere messo in cima. Alla lunga credo che verranno fuori il Genoa e il Parma, ma come si fa a trascurare la Reggina e il Bari, che stanno viaggiando a vele spiegate? La B è così complessa che a fare pronostici si rischia di fare davvero una brutta figura”.