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Insieme con Milano, Napoli detiene per Newsweek il primato assoluto dell’oncologia italiana. Nella classifica dei World’s Best Hospital, stilata ogni anno dal più importante magazine americano, in base al tenore e all’aspettativa di vita, alle dimensioni della popolazione, al numero di ospedali e soprattutto alla disponibilità di dati relativi ad ogni aspetto del servizio ospedaliero, tra 150 ospedali specializzati, alla voce Oncology in Italia compaiono soltanto tre strutture: lo Ieo, l’Istituto dei tumori di Milano e il Pascale. Tutti e tre a pari merito, non c’è classifica. Per il mondo intero alla parola tumore in Italia si leggono soltanto questi tre ospedali. Un riconoscimento ancora più prestigioso in quanto arriva a ridosso della pandemia globale da Covid 19 e che, forse per la prima volta nella storia, annulla la distanza epocale tra sanità del Nord e quella del Sud. La classifica World’s Best Hospitals 2022 elenca i migliori ospedali in 27 paesi: Stati Uniti, Germania, Giappone, Corea del Sud, Francia, Italia, Regno Unito, Spegna, Brasile, Canada, India, Australia, Messico, Paesi Bassi, Austria, Tailandia, Svizzera, Svezia, Belgio, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Israele, Singapore, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Colombia. I paesi sono stati selezionati sulla base di molteplici fattori di comparabilità, come standard di vita/aspettativa di vita, dimensione della popolazione, numero di ospedali. In totale per questa classifica sono citati duemila ospedali. “E’ significativo che tra gli ospedali specializzati – dice il direttore scientifico del Pascale, Alfredo Budillon – cioè con un focus su specifiche patologiche, su 150 selezionati nel mondo, di cui 13 italiani, il Pascale venga citato tra le sole tre istituzioni oncologiche, con le due milanesi. Durante il Covid non ci siamo mai fermati, né dal punto di vista assistenziale né per le attività di ricerca, anzi aumentando le nostre attività e rimanendo durante la pandemia l’unico presidio di riferimento per i pazienti oncologici del nostro territorio”. Secondo i ricercatori e gli esperti di Newsweek, che dal 1933 riferisce sui progressi della medicina, della scienza e della ricerca mondiale, e vanta una rete fitta di corrispondenti e collaboratori, si occupa di avvenimenti nazionali e internazionali ed è diffusa in 3 milioni di copie negli States e in 4 milioni in tutto il mondo, il Pascale insieme con le due strutture milanesi sa prendersi carico del paziente non solo per la cura della sua malattia, ma anche per la gestione di tutti quegli aspetti che possono influenzare il suo percorso terapeutico secondo un approccio multidisciplinare che mette al centro le esigenze del paziente e dei suoi familiari, elaborando un piano terapeutico su misura, a partire dagli ultimi sviluppi della ricerca oncologica svolta al proprio interno e in collaborazione con università e altri partner scientifici. “Un traguardo – dice il direttore generale del polo oncologico che da un anno raggruppa tre strutture (il presidio collinare, l’Ascalesi e il Crom di Mercogliano, il San Alfonso de’Liguori a Sant’Agata e l’ospedale di Sapri) – raggiunto grazie al coinvolgimento di diverse figure, come l’oncologo medico, il chirurgo oncologo, il patologo dedicato, il radioterapista, un componente dell’area scientifica o di ricerca, lo psicologo, il logoterapista. Prova che dove, e quando, c’è sinergia, il risultato finale è sempre maggiore della somma dei singoli componenti. E grazie soprattutto a questa sinergia siamo riusciti ad ottenere questi prestigiosi traguardi che ci impongono di continuare con sempre maggiore impegno”.