Castellammare di Stabia (Na) – Quando si dice squadra fatta in casa, allora si deve parlare, per forza di cose, della Juve Stabia, formazione campana impegnata nel girone C di Serie C.
Da anni il settore giovanile stabiese sta lavorando alacremente per fare in modo che si possano abbattere i costi crescendosi gli atleti in maniera del tutto autonoma. La società campana, in questo, è stata lungimirante e il risultato conseguito in questa stagione la dice lunga: la Juve Stabia è prima nel girone C per quanto riguarda i giocatori cresciuti nel settore giovanile ed entrati in orbita prima squadra. Questo senza contare i tanti atleti in giro per l’Italia e capaci di mettersi in mostra in tutte le categorie.
Guarracino, Della Pietra, Picardi, Esposito e Maresca i cinque di quest’anno, senza dimenticare Boccia, in prestito al Catania e con già due vittorie di campionati alle spalle con Taranto e Giugliano e Todisco in prestito al Sorrento.
Il tutto a una spesa assolutamente inferiore rispetto alle big, 4 volte meno, per dire, di Pescara, Crotone e Catanzaro, società che hanno investito molto senza avere lo stesso risultato.
E questo lo si può spiegare solo in un modo: il lavoro dello staff del settore giovanile, programmi vincenti e idee chiare. Solo così la Juve Stabia può colmare il gap con le altre società di categoria, in termini di strutture ed economici. Risultati che sono linfa vitale per il club nella gestione minutaggio della Legge Melandri, considerando che per i calciatori impiegati ogni minuto viene raddoppiato al 150% sui prodotti del proprio vivaio.
Un plauso al club di Castellammare di Stabia, guidato dal Presidente Andrea Langella, che in un momento difficile per la categoria, riesce a coniugare risultati e gestione oculata del portafoglio, cercando di crescere futuri calciatori made in home e soprattutto ragazzi della nostra regione. Insomma una squadra a km0.