NAPOLI – Sabato 26 novembre, sala da pranzo di villa San Martino, Arcore. Attorno al tavolo, in attesa delle pietanze, ci sono Silvio Berlusconi, Licia Ronzulli e i consiglieri comunali di Napoli Iris Savastano, Domenico Brescia, Bianca D’Angelo e Salvatore Guangi. Il quale, dopo 27 anni di onorata carriera azzurra, è l’unico, per l’emozione, a non riuscire nemmeno ad assaggiare uno dei piatti che vengono serviti: ha lo stomaco chiuso per l’emozione. In compenso, parlerà molto. E quel parlare molto porterà il Cavaliere, una volta arrivati alla frutta, al dolce e al caffè, a delineare il nuovo assetto di Forza Italia in Campania.
Coordinatore regionale rimane l’europarlamentare Fulvio Martusciello. Promosso a suo vice vicario è Domenico Brescia. A livello provinciale, lo scettro va nelle mani di Annarita Patriarca, con vice vicario proprio Salvatore Guangi. A livello cittadino, infine, nuova segretaria sarà Iris Savastano.
Tra una portata e l’altra, cosa è successo? “Abbiamo parlato della situazione del partito a Napoli”, risponde Salvatore Guangi. Il quale, nel riavvolgere indietro il nastro del racconto, parte da giovedì 24 novembre, quando “a Roma, abbiamo chiesto a Licia Ronzulli di essere convocati dal presidente”.
Per dirgli cosa? Cosa sta succedendo qui a Napoli? “Niente di eccezionale, il partito sta lavorando, non c’è nulla di anomalo…”. Di anomalo ci potrebbe essere che al tavolo degli invitati non ci fosse Fulvio Martusciello… “Noi siamo stati invitati senza sapere chi altro ci fosse. Con Fulvio ci sono stati un po’ di problemi, ma ora non mi va di parlarne. Porto rispetto a lui e al partito in cui milito da 27 anni senza mai cambiare casacca e non mi va di continuare una polemica che non porta da nessuna parte. Poi, l’altro ieri ci siamo anche sentiti e credo che ci rivedremo presto per fare un punto. Ora, tutti e quattro noi consiglieri assieme stiamo tentando di dare risposte alla città e siamo coesi”.
Avete chiesto un congresso? “Io credo che in un partito dove c’è democrazia ci sia bisogno di fare i congressi. E l’ultimo segretario che abbiamo eletto qui è stato Amedeo Laboccetta ai tempi del Pdl...”.
Allora è stato questo il piatto forte? “No. Se dovranno essere convocati i congressi lo deciderà il partito. Noi abbiamo solo chiesto la giusta visibilità all’interno di esso, senza alcuna polemica”. Tradotto? “In una fase dove c’era qualche sofferenza, il presidente ci ha chiamato e ci ha detto di guardare avanti con altre modalità, con rinnovato entusiasmo. E noi ubbidiamo a questo”. Con quale prospettiva? “Che il partito possa ricompattarsi. Il presidente ha preso atto delle nostre proposte e della nostra storia personale – in primis della mia che in tanti anni, forse, a Napoli, sono l’unico a non aver mai tradito Forza Italia e sono stato colui il quale, grazie ai Martusciello, ha potuto intitolare il circolo del partito a sua mamma, Rosa Berlusconi – e ha agito di conseguenza”. Programmi? “Ora dobbiamo rimboccarci le maniche”.