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Spirito di adattamento. Fabio Cannavaro ha dimostrato di possederne abbastanza da quando siede sulla panchina del Benevento. L’idea di calcio del tecnico partenopeo, infatti, non è quella ammirata fino ad ora dal suo ritorno in Italia, ma il Campione del mondo ha capito che l’abito migliore per la Strega non poteva essere quello che aveva in mente. Ago e filo in mano, il “sarto” reduce dalle esperienze in Asia ha dovuto rimodellare il vestito da fare indossare alla sua squadra, in attesa di tempi migliori.

Esigenze di classifica e problemi vari (infortuni e condizione atletica deficitaria) hanno rallentato il processo di cambiamento che Cannavaro e lo staff tecnico avrebbero voluto apportare. Lo ha detto e lo ha ribadito più volte l’allenatore: con il 3-5-2 la squadra tende a recuperare il pallone soprattutto nei pressi della propria area, dovendo poi risalire tutto il campo per portare un pericolo alla porta avversaria.

L’ex Real Madrid vorrebbe un’occupazione del campo diversa, uno schieramento che consenta al Benevento una pressione più alta. Non è un mistero che l’intenzione sia quella di arrivare alla difesa a quattro, un’idea frenata dalle certezze che la squadra si era costruita con Caserta e dalle assenze di Glik e Veseli. Il polacco e l’albanese mancheranno anche domenica contro il Palermo, ma sulla scia di quanto visto nel secondo tempo con la Reggina, non è escluso si possa accelerare il processo di cambiamento.

L’idea di proporre una variazione tattica contro i rosanero stuzzica la fantasia dell’allenatore dei sanniti, considerando i rientri e il modulo adottato da Corini. I siciliani, come la Reggina, partiranno con un 4-3-3, ovvero con una sola punta di ruolo. Nonostante Brunori sia un terminale offensivo diverso da Menez, il tecnico giallorosso potrebbe “sacrificare” un difensore per provare a mettere pressione a una formazione che naviga nelle stesse acque del Benevento.

A Reggio Calabria, Cannavaro ha usato la carota per giustificare il cambio di Pastina, motivando la sostituzione all’intervallo con “l’inutilità di tenere tre centrali per marcare un solo attaccante”. Una scelta, in realtà, giustificata dalla prova incolore del ragazzo di Battipaglia che potrebbe costargli la panchina contro i siciliani. In rampa di lancio c’è El Kouakibi, entrato bene nel ruolo di terzino destro, con il conseguente dirottamento di Letizia a sinistra. La coppia centrale davanti a Paleari sarebbe invece formata da Leverbe e Capellini.

I dubbi, semmai, riguarderebbero gli altri settori, perché l’emergenza, come sottolineato dallo stesso Cannavaro, non è ancora finita. Il giudice sportivo ha fermato Karic per un turno e Schiattarella deve fare conti con un ginocchio che lo tormenta. L’altra faccia della medaglia è rappresentata dai rientri positivi di Viviani e Acampora, entrambi candidati a una maglia da titolare per il prossimo match. Il tecnico giallorosso confida nella disponibilità (almeno per la panchina) di Tello, come ammesso nel post partita in Calabria. Il colombiano ieri si è allenato a parte, decisive saranno le prossime sedute, a partire dalla doppia in programma quest’oggi.

Osservato speciale anche Simy, convocato con la Reggina per onore di firma. Il recupero del nigeriano rafforzerebbe l’intenzione di Cannavaro di schierare una squadra a trazione anteriore per andare a caccia di una vittoria che al “Ciro Vigorito” manca dal 28 agosto, giorno del successo sul Frosinone. Con Ciano e Vokic fuori causa, l’ex Salernitana rappresenterebbe l’alternativa al tandem La GuminaForte, permettendo a Farias di arretrare il raggio d’azione, partendo dalla sinistra per convergere in mezzo al campo.

Se l’atteggiamento dovrà essere lo stesso del secondo tempo del “Granillo”, Cannavaro potrebbe attingere da quei 45 minuti anche per presentare un Benevento che si avvicini maggiormente alla sua idea di calcio. Una Strega d’assalto per allungare la striscia positiva e cercare di approcciare al meglio a una settimana che presenterà le sfide ravvicinate con Parma e Cittadella. Sette giorni per migliorare la classifica e inaugurare lo sprint natalizio.