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Napoli – Lo stesso spazio, visioni diverse. Che Comune e Regione avessero idee molto diverse sul futuro dell’area di piazza Garibaldi già lo si sapeva. Ma oggi è stato sancito da un voto: quello del consiglio comunale di Napoli che con 26 sì e 6 astenuti ha dato il via libera a come intende impostare il futuro di quell’area Palazzo San Giacomo. In poche parole: senza prevedere, come da desiderata della Regione, nuovi grattacieli per ospitare gli uffici ora a Palazzo Santa Lucia e senza consumo di ulteriore suolo.

Il progetto di riqualificazione urbana con il quale il Comune si siederà al tavolo con Regione Campania e gruppo Ferrovie dello Stato si chiama Napoli Porta Est e punta soprattutto a una rivoluzione della mobilità cittadina.

In aula, l’ha spiegato la vicesindaca nonchè assessora all’urbanistica Laura Lieto: “Ferrovie sta proponendo un piano di trasformazione urbanistica presso tutti gli scali ferroviari italiani. La proposta progettuale iniziale prevedeva anche per Napoli un intervento, in linea con quanto realizzato in altre grandi città, per un’estensione di circa 126.800 metri quadrati: più del doppio della quota disponibile nelle previsioni del Piano Regolatore. Una richiesta che abbiamo giudicato eccessiva perché crea un carico urbanistico insostenibile per quell’area. Pertanto, il progetto Porta Est che proponiamo noi rappresenta il completamento del progetto di piazza Garibaldi e il superamento dell’intasamento insostenibile e dell’inquinamento dell’area”.

“Il progetto – ha spiegato l’assessore Lieto – prevede la costruzione di un nodo intermodale che porterà al rafforzamento delle infrastrutture cittadine favorendone la mobilità attraverso il potenziamento dei binari della Circumvesuviana, la creazione di un nuovo spazio dedicato all’interno della Stazione Garibaldi e, a Porta Nolana, di un’area verde”.

“Proponiamo anche – ha continuato la rappresentante della giunta Manfredi – un parcheggio di interscambio modale auto e terminal bus interrato, una nuova stazione che ottimizzi l’accessibilità tra la metro Linea 2 e la Linea 1 e, infine, un asse di collegamento con l’autostrada A3 per l’ingresso diretto al terminal bus e al parcheggio interrato che consentirà di alleggerire la viabilità ordinaria”.

Novità anche per il Centro Direzionale, area in cui cambierà la destinazione d’uso “perché quella di servizi non è più adeguata”.

“Fondamentale per il futuro del Centro Direzionale – ha concluso Lieto – sarà affrontare il tema dell’accessibilità, dando ad esso l’accesso diretto con la stazione ferroviaria così da essere al centro di tutti i servizi legati all’alta velocità”.