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Lotta e combatte la Miwa Energia nella trasferta di Casapulla contro la One Team, alla fine di una partita molto combattuta, decisa al fil di sirena dai locali.
 
E’ stata una gara sostanzialmente in equilibrio, con i locali che a più riprese scappano e vengono ripresi dai cinghiali, con la batteria dei lunghi Alunderis e Lucarelli in grado di supportare con qualità la solita prestazione sopra le righe di Taylor Garcia, che alla fine dei giochi sarà il top scorer della gara con 22 punti.
 
Quattro quarti di grandissimo equilibrio, con gli uomini di Parrillo, malgrado una gara in cui sono stati prevalentemente sotto nel punteggio, hanno dato a più riprese la sensazione di poterla vincere , piazzando un sorpasso importante all’alba del quarto quarto. Un + 3 che ha generato la parte più calda del match, con il pronto controsorpasso di Casapulla che scava addirittura il massimo vantaggio della gara (+9) a 5 minuti esatti dalla sirena. Qui la Miwa da’ sfoggio delle sue qualità mentali e tecniche, cominciando una lenta risalita e tenendo One Team a 0 punti per quattro minuti netti. Fino a quando l’equilibrio si impadronisce della gara e regala un finale non adatto ai deboli di cuore. Sul timeout chiamato da Parrillo, la Miwa è sotto di 4, 76:72. In 7 secondi la Miwa mette i primi 2 con Alunderis. Sulla rimessa conseguente la mano lesta di Mutombo ruba palla al finora perfetto Fabio Di Napoli, serve Lucarelli che impatta il match su un 75 pari da vero thriller. Mancano 19 secondi, può succedere di tutto. Coach Monteforte, dei locali, disegna un timeout dove poi in realtà è la classe immensa di Di Napoli (41 anni suonati) a decidere il match. L’ex Forio prende il pallino del gioco in mano, sfida Mutombo in un duello dal quale il talentuoso play casertano sforna un assist senza senso per Cecere, che appoggia a tabella il più facile dei due punti. Due punti che valgono la vittoria per i locali. Certo ci sarebbero a tabellone ancora 8 decimi da giocare, ma a Taylor non riesce il miracolo.
 
Sconfitta che lascia i blucelesti con tanto amaro in bocca, al termine di una prova coriacea che lascia ben sperare per il futuro. Quando magari si potrà contare sul 100% del proprio potenziale, ancora pesantemente limitato dagli infortuni.