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Un fiume di fango e detriti ha colpito all’alba il comune di Casamicciola sull’isola di Ischia, causando devastazione e morte. Il corpo di una donna è stato recuperato in una delle prime zone battute dai soccorritori. “Sono otto i morti accertati per la frana a Ischia”, ha detto Matteo Salvini. Accertamenti sono in corso per verificare quante persone siano coinvolte e quanti siano i dispersi. “Si tratta di persone che sono probabilmente sotto il fango e non rispondono alle chiamate”, afferma il ministro Piantedosi. Tra questi ci sarebbero i componenti di due nuclei familiari, con tre bambini. Sui luoghi del disastro sono arrivate tutte le forze dell’ordine, anche sommozzatori e nautici. Intanto, Prefettura e Regione Campania stanno disponendo l’evacuazione di circa 200 persone. 

Ora che si stanno diradando le nuvole dal lungomare di Casamicciola si vede con chiarezza da dove la scorsa notte si è staccata la frana che è scesa fina al mare. E’ dalla sommità del monte Epomeo ad un’altezza di circa 780 metri. Il fango sceso giù ha cancellato parte della vegetazione. Poi dalla parte di Casamicciola ha percorso le strade invadendo le case, sventrando porte e pareti. In piazza, a prestare conforto ai suoi concittadini, c’è l’ex sindaco Giovanbattista Castagna che era sindaco anche quando c’è stato il terremoto. 

È al porto di Casamicciola e a piazza Bagni che si vedono le cicatrici più profonde dell’alluvione della notte scorsa. Sul lungomare sono ammassate almeno una decina di vetture e due bus turistici che la forza della lava che scendeva da monte Epomeo ha trascinato giù. Alcune macchine sono finite in mare, altre sono sommerse dal fango. Anche il mare al porto ha cambiato colore. È diventato marrone a causa di quel fiume di fango sceso dalla montagna. Non va meglio nella zona alta, quella già ferita dal terremoto del 2017. Quello che è accaduto la scorsa notte, dicono alcuni residenti, è come acqua bollente buttata su una ferita mai rimarginata, ovvero il terremoto e le sue case devastate. Intanto, a Casamicciola vanno avanti le opere di rimozione del fango dalle strade. I bob cat vanno avanti e indietro per spalare il fango. Poco fa è giunta un’autocolonna della protezione civile regionale con i gruppi elettrogeni che dovranno essere messi in funzione prima che calo il buio. Le ricerche dei disperarsi andranno avanti ma con il buio saranno ovviamente più difficoltose.

Due case quasi rase al suolo dalla furia dell’acqua, tante altre danneggiate e un parcheggio invaso dal fango. È questo lo scenario di piazza Maio a Casamicciola dove si sono registrati i maggiori danni provocati dalla caduta di lava da un pendio di monte Epomeo. La ricerca dei dispersi è andata avanti con molto cautela. In prossimità delle case i soccorritori hanno scavato con le pale evitando l’impiego di mezzi meccanici. “La furia è stata incontenibile – dice un residente di via Monte della Misericordia – l’acqua ha toccato il metro”. Una tragedia quella di oggi che richiama alla mente quella avvenuta nel 2006 ed il terremoto del 2017: “Cosa volete- dice un’anziana donna – la terra per noi non è madre ma matrigna”.

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