Tempo di lettura: 3 minuti

Napoli – Dal 2020 a oggi ogni anno la percentuale di aggressioni sessuali – sul totale di quelle registrate all’ospedale Cardarelli di Napoli a danno delle donne – oggetto di è raddoppiata: nel 2020 erano il 6% sul totale, nel 2021 il 12%, nei primi dieci mesi del 2022 hanno raggiunto il 24%. E’ un dato segnalato dall’ospedale di Napoli in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in programma domani.
Il Cardarelli nei primi dieci mesi del 2022 ha assistito infatti 110 donne che sono state oggetto di violenza e in 26 di questi episodi l’aggressione è stata di natura sessuale. Questi dati, spiegano dall’ospedale, risultano estremamente allarmanti, anche alla luce delle serie storiche che l’ospedale napoletano ha registrato negli ultimi tre anni. Nel 2019 su 260 donne, 15 avevano subito aggressioni sessuali (il 6%), nel 2020 erano state 8 su 138 (ancora il 6%), nel 2021 su 172 erano state 20 (12%) prima del raddoppio 2022 nei mesi da gennaio a ottobre.
Nel nostro reparto – spiega Claudio Santangelo, Direttore dell’UOC Ginecologia ed Ostetricia del Cardarelli – ci siamo organizzati per gestire con la massima delicatezza e riservatezza questi drammatici casi. Abbiamo anche definito un protocollo operativo con il Santobono per prendere in carico insieme le bambine che, a causa di una violenza sessuale, richiedano l’intervento di ginecologi in un contesto pediatrico. Siamo molto colpiti dalla crescita di questo fenomeno che interessa molto di più i giovani ma risulta trasversale a tutte le fasce sociali“.
Il Cardarelli di Napoli vanta una lunga esperienza nella presa in carico delle pazienti nel “percorso rosa“, la linea di assistenza in emergenza dedicata alle donne oggetto di violenza. Dal 2016 ad oggi sono circa 1200 le donne che sono state prese in carico dal personale sanitario del Pronto Soccorso e che hanno richiesto cure mediche a seguito di episodi violenti a loro carico. “Il personale del nostro Pronto Soccorso – spiega Fiorella Paladino, Direttore dell’UOC Pronto Soccorso ed OBI – è formato e sensibilizzato per la presa in carico delle donne oggetto di violenza. Quasi sempre queste pazienti al loro arrivo non dichiarano subito la vera natura dell’episodio che le ha portate da noi. Echimosi, fratture, traumi o stati d’ansia vengono attribuiti ad incidenti domestici o stradali e da stress da lavoro. La capacità e l’esperienza del nostro personale fanno sì che queste nostre pazienti riescano ad uscire da quella cappa di solitudine in cui vivono e si aprano denunciando l’accaduto. Da quel momento in poi ci avvaliamo di percorsi di collaborazione già tracciati con la magistratura, le forze dell’ordine e l’associazione Dafne che è presente nel Cardarelli e ci supporta nel redigere un referto psicologico e affiancare la paziente“.
I lavori di ristrutturazione del Pronto Soccorso attualmente in corso prevedono la valorizzazione e ridefinizione del percorso rosa destinato alle donne che si rivolgono al Cardarelli a seguito di violenze. “Il Pronto Soccorso – dice Antonio d’Amore, Direttore Generale del Cardarelli – è la prima porta di connessione tra l’ospedale e la città. L’esperienza importante maturata dalla nostra struttura nella presa in carico delle donne oggetto di violenza deve essere valorizzata e tutelata. Per questa ragione abbiamo considerato nella ridefinizione degli spazi dell’emergenza un percorso dedicato che garantisce la giusta privacy alle pazienti“.