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E’ partito il processo a carico delle venti persone rinviate a giudizio nell’indagine del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e dei carabinieri sugli appalti della Provincia di Benevento. Nel mirino della Procura, si ricorderà, finirono 11 gare di appalto gestite dalle Province di Benevento e Caserta e dal Comune di Buonalbergo. Otto le persone inizialmente che finirono agli arresti domiciliari e tra questi l’allora presidente della provincia sannita Antonio Di Maria. Varie le accuse contestate: corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libera scelta del contraente e falso ideologico.

Questa mattina è partito il processo che vede come imputati Antonio Di Maria di Santa Croce del Sannio, ex presidente della Provincia, (avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella), Michelangelo Panarese di Benevento (avvocato Angelo Leone), Sabino Petrella di Sant’Angelo a Cupolo (avvocato Andrea De Santis), Nicola Laudato di Campolattaro (avvocati Vincenzo Regardi e Fausto Parente), Raffaele Pezzella di Casal di Principe (avvocato Claudio Sgambato e Nando Letizia), Giuseppe Della Pietra di Nola (avvocato Giovanni Esposito), Antonello Scocca di Benevento (avvocato Angelo Leone), Carlo Camilleri di Benevento (avvocato Angelo Leone), Nicola Camilleri di Benevento (avvocato Angelo Leone), Franco Coluccio di Buonalbergo (avvocato Roberto Prozzo), Pietro Antonio Barone di Circello (avvocato Roberto Prozzo), Angelantonio Ciardiello di Pietrastornina (avvocati Teodoro Reppucci e Gaetano Aufiero), Antonio Sateriale di San Giorgio del Sannio (avvocati Angelina Serino e Valeria Crudo), Sebastiano Sauro di Circello (avvocato Roberto Prozzo), Gianvincenzo Petriella di Circello (avvocati Vincenzo Iorio e Antonio Leone), Paolo Petriella di Circello (avvocato Antonio Leone), Angelo Carmine Giordano di Solopaca (avvocati Mauro Carrozzini e Massimo Di Tocco), Antonino Iannotti di San Lorenzo Maggiore (avvocato Roberto Prozzo), Floriano Panza di Guardia Sanframondi (avvocati Umberto Del Basso De Caro e Mario Palmieri), Pietro Ciardiello di Benevento (avvocato Roberto Prozzo).

Nove invece le società chiamate a giudizio: Nideas Engineering di Benevento, General Engineering di Benevento, Comed di Caserta, Effedue Costruzioni di Benevento, Eurosaf di Napoli (tutti difesi dall’avvocato Fabio De Maria), Barone Costruzioni di Circello, Steen di Salerno (avvocato Teodoro Reppucci), Impresa individuale Iannotti di San Lorenzo Maggiore (avvocato Roberto Prozzo), Irpinia Pietre Costruzioni di Pietrastornina (avvocato Fabio Russo). Parti civili nel processo la Provincia di Caserta (avvocato Michela Rossi), il Comune di Buonalbergo (avvocato Gianluca Granato), l’ex segretario della Rocca dei Rettori Franco Nardone (avvocato Italo Palumbo) l’ingegnere della Provincia di Benevento Stefania Rispoli (avvocato Andrea De Longis junior) e la Provincia di Benevento (avvocato Giuseppe Marsicano).

In aula il consiglio difensivo ha sollevato varie eccezioni al giudice, in particolare quella degli avvocati Angelo Leone e Roberto Prozzo in merito al materiale probatorio in mano al Pm. Atti di indagine che non sarebbero stati messi a disposizione della difesa. Materiale che, secondo gli avvocati, era stato messo a disposizione della difesa dopo la chiusura delle indagini, ma non prima dell’udienza preliminare. A questa eccezione si è associato tutto il collegio difensivo. Il Pm ha chiesto il rigetto delle eccezioni sollevate in aula. Il giudice ha accolto le richieste del Pubblico Ministero, rigettando tutte le questioni preliminari.

Successivamente sono arrivate le richieste del Pm che ha chiesto l’ammissione al pre esame degli imputati, il deposito delle documentazioni già anticipata nella scorsa udienza e la trascrizione delle intercettazioni. Le parti civili hanno chiesto il contro esame dei teste, gli esami degli imputati e gli esame dei teste del Pm. Il collegio difensivo ha chiesto gli esame degli imputati e la produzione documentale delle gare d’appalto. Poi l’impossibilità di usufruire di tutte le intercettazioni perché secondo la difesa c’è una violazione della disciplina sull’uso del trojan. Il giudice ha rinviato, fissando la prossima udienza per il 10 febbraio 2023 per decidere sulla questione del trojan.