NAPOLI – Un nuovo approccio per una città nuova. E’ quello che, sotto l’aspetto della sicurezza, ha auspicato Matteo Piantedosi, il ministro dell’Interno oggi a Napoli per presiedere il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica.
Il riferimento è andato alla nuova vocazione di Napoli, sempre più una città turistica che, quindi, deve gestire “ventiquattro ore al giorno e per 12 mesi all’anno” una città nella città: quella costituita da chi la viene a visitare garantendo la massima sicurezza.
Per Piantedosi, Napoli deve essere gestita in maniera particolare, assieme alle altre due aree metropolitane più grandi d’Italia: Roma e Milano. E per questo ha promesso un’attenzione particolare da parte del Governo.
Per ora, l’attenzione del Viminale è calata sulle occupazioni abusive degli alloggi popolari, sulla dispersione scolastica e sulla criminalità minorile.
“Il problema delle case occupate lo conosco, non è solo di Napoli ma anche di Roma – ha spiegato Piantedosi – Le istituzioni devono avere il loro tempo per una operazione concretamente efficace. Ma questo è un tema sfidante, che incrocia i problemi della criminalità organizzata, del welfare del crimine organizzato e anche delle persone che hanno davvero bisogno di una casa. Ora pensiamo a soluzioni alternative, salvaguardando le oggettive fragilità. Non butteremo per strada bimbi, anziani e persone malate. Faremo riferimento alle fragilità ma teniamo conto degli interessi criminali”.
Sulle baby gang e la dispersione scolastica, Piantedosi ha poi annunciato una sinergia istituzionale sempre più stretta. “Su questo tema, qui a Napoli, c’è una precisa conoscenza del fenomeno da parte delle istituzioni, anche con una suddivisione territoriale. E c’è una piena sinergia tra le istituzioni. Ci sono soluzioni complicate che incrociano, oltre alla scrittura penale dal punto di vista del contrasto o della repressione, anche i temi sociali della dispersione scolastica su cui stiamo lavorando con misure che vengano prima di quelle repressive. Confidiamo nell’incidenza positiva di quello che si mette in campo. A Napoli e in provincia c’è una maggiore attenzione alle aree che hanno bisogno, ma cambiamo le metodologie. Qui c’è disagio e criminalità minorile che seguiamo e che non possono essere trattati solo con la sicurezza pubblica e il codice penale”.
Su questo punto, è intervenuto anche il sindaco Gaetano Manfredi: “Sulla dispersione scolastica il Comune di Napoli ha messo in funzione una piattaforma molto innovativa che ha portato come conseguenza che il numero di segnalazioni è molto aumentato, segno che prima c’erano casi ma non venivano segnalati. E’ una piattaforma – ha spiegato Manfredi – che ha il supporto dell’Ufficio scolastico regionale e del Tribunale dei minori, che sono molto soddisfatti. Come Comune continueremo a muoverci dal punto di vista sociale sulle famiglie”.