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Si chiama Giovanni Migliaccio e ha 64 anni il tecnico di laboratorio del Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli al quale i carabinieri del Nucleo Investigativo, dopo indagini coordinate dalla IV sezione della Procura di Napoli (procuratore aggiunto Raffaello Falcone) hanno notificato un arresto ai domiciliari emesso dal gip Rosaria Maria Aufieri. Alcune delle violenze che hanno visto vittime sei studentesse sono state perpetrate sotto minaccia, dopo averle attirate nei laboratori con la scusa di mostrare loro le strutture. In altre occasioni il 64enne è entrato in azione mentre le studentesse si stavano esercitando al microscopio oppure mentre erano intente a lavorare al computer. Alcune ragazze, dopo avere subìto le molestie, venivano assalite da ansia e tachicardia quando dovevano recarsi all’università, come è stato raccontato ai carabinieri, e per timore di incontrare l’indagato preferivano utilizzare gli ingressi secondari all’Ateneo di via Mezzocannone. Le vittime, inoltre, hanno informato genitori, fidanzati, docenti e, qualcuna, si è anche recata in un centro antiviolenza. Per il giudice la misura cautelare emessa nei confronti dell’indagato, peraltro rafforzata dal divieto di comunicare con persone diverse da quelle che si occupano della sua assistenza, si è resa necessaria non solo in quanto il 64enne si è reso protagonista – reiteratamente – degli abusi sessuali ma anche perché ritenuto assolutamente “incapace di contenere i suoi impulsi sessuali”.