Si è tenuto questa mattina, presso la sede beneventana di Confindustria, l’incontro per la sottoscrizione dell’accordo tra la Fondazione ITS – Energy Lab (Istituto Tecnico Superiore campano dell’area Efficienza Energetica), l’Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) e proprio la sezione sannita degli industriali. Al tavolo programmatico di presentazione e per la sottoscrizione dell’accordo c’erano i tre presidenti, partendo dal padrone di casa Oreste Vigorito, Antonio Grassi (ITS- Energy Lab) e Simone Togni (Anev). Tra i presenti anche Maria Gabriella Fedele, preside dell’Istituto Tecnico Industriale di Benevento, probabilmente, se non proprio l’ispiratrice del progetto sicuramente “la persona che ha motivato ulteriormente ad un ritorno tra i banchi – parole del presidente di Confindustria Vigorito – per provare a dare una nuova prospettiva lavorativa ai ragazzi di questa terra”.
Il protocollo sottoscritto sarà, infatti, il primo passo di un percorso che tenderà ad una presenza attiva delle imprese nell’ITS al fine di formare professionalmente tecnici specializzati nella gestione degli impianti di produzione di ‘energia pulita’.
“La provincia di Benevento è la seconda nel Sud Italia per produzione di energia rinnovabili – ha spiegato Antonio Grassi della Fondazione ITS – anche per questo speriamo di riuscire a formare una classe di ragazzi desiderosi di inserirsi nel mercato del lavoro con una alta specializzazione”. Del resto, gli ha fatto eco Simone Togni (Anev): “Il settore dell’eolico ha sempre guardato al territorio in cui venivano sistematigli impianti per garantire un ritorno fatto anche di occupazione lavorativa di professionalità locali. La critica situazione energetica mondiale e nazionale spinge verso un incremento delle energie rinnovabili, ma le aziende faticano a trovare personale specializzato”.
“L’energia eolica è ormai una solida realtà anche occupazionale – ha specificato Oreste Vigorito – Quando ho iniziato il mio percorso trenta anni fa c’erano sei occupati nel settore ed io ero il settimo. Oggi l’eolico dà lavoro a 50/60 mila lavoratori in modo diretto o indiretto. Sono felice che la vita mi abbia riportato su quei banchi di scuola che da ragazzo non amavo particolarmente. Ho trovato nella preside Fedele quell’attivismo sano che mi ha spinto a perseguire questo progetto che si fonda sulla volontà di formare una nuova generazione di lavoratori specializzati pronti a raccogliere la nuova sfida del cambiamento degli impianti richiesto dal decorso del tempo. Abbiamo formato 30 anni fa i primi tecnici sul campo ed oggi vogliamo formarne nuovi abbinando la teoria scolastica e la pratica lavorativa perché le nuove pale sono apparecchiature oggi molto più complesse. Vorremmo essere pronti per i nuovi campi eolici che si realizzeranno nel 2023”.
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