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Vincenzo De Luca vs Roberto Calderoli. Il primo round si disputerà domani a Roma. Nella sede di via Parigi, alle ore 11, è convocata la Conferenza delle Regioni. All’ordine del giorno la discussione sulla bozza del disegno di legge per l’Autonomia Differenziata predisposta dall’esponente politico leghista, da qualche settimana ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie del governo Meloni.

In verità, per De Luca c’è poco da discutere. Anzi, niente. “Abbiamo già formalizzato, con un documento, la richiesta di revocare questo disegno di legge. Va revocato perchè non è neanche emendabile considerato lo spirito di fondo che lo anima” – le parole con cui il governatore campano ha concluso questa mattina la sua conferenza stampa sul tema.

Ha parlato di “dissenso totale“, il presidente della Regione Campania: “Il testo di Calderoli vuole spezzare l’Unità Nazionale e condannare a morte il Sud Italia. La riforma ipotizza infatti una competenza autonoma delle Regioni per quanto riguarda il personale sanitario, il personale scolastico e quello previdenziale. Aggiungere contratti regionali a quelli nazionali, come pensa qualche regione del Nord, significa attivare un flusso di mobilità dal Sud verso il Nord di medici e docenti. Un disastro che mettere a rischio nel Meridione servizi essenziali come la sanità e l’istruzione”.”.

Contestata, poi, da De Luca, la scelta di non definire a priore i livelli essenziali dei servizi: “Questo vuol dire continuare con la spesa storica. E dunque chi più ha avuto continuerà ad avere, chi meno ha avuto proseguirà a perdere. E’ semplicemente intollerabile”.

L’auspicio del governatore è che almeno ai piani alti di palazzo Chigi qualcuno sappia cogliere l’importanza della posta in palio: “Parleremo con il Presidente del Consiglio, mi auguro sia consapevole del pericolo mortale che rischiano l’Italia e il Sud. Ho sentito spesso, in queste settimane, parlare di Nazione e Unità Nazionale. Spero in comportamenti conseguenti“.

I toni, dunque, sono quelli di una battaglia campale. “Ma non saremo soli – annuncia il governatore. Abbiamo già raggiunto un’intesa con Basilicata, Calabria, Puglia, Lazio. Ma il dibattito è aperto anche nel Centro e del Nord del Paese. Il punto è che le contraddizioni sono così clamorose che le persone intellettualmente oneste non potranno non riconoscere la fondatezza delle nostre ragioni”.

Chi ancora latita, a sentire De Luca, è proprio il Partito Democratico, forse troppo preso dalle sue dinamiche congressuali: “Ma non parlerei di una narcotizzazione in crescita. Diciamo che dorminavano prima e dormono oggi, siamo nella media. Ma vale anche per il centro e per la destra”.