Chiude con un bilancio estremamente positivo la partecipazione del Sannio Consorzio Tutela Vini alla XXXI edizione del ‘Merano Wine Festival’, rassegna svoltasi dal 4 all’8 novembre in terra altoatesina e che ha confermato ancora una volta la propria importanza come occasione di rilancio per il settore enogastronomico italiano. Nel corso di quattro intense giornate si sono contati circa seimila assaggi di vini sanniti, che i sommelier hanno versato agli ospiti partecipanti agli eventi e alle degustazione guidate svoltesi nello spazio di ‘Casa Sannio’, al banco di assaggio dei vini campani allestito all’interno del padiglione ‘Culinaria’ e all’exclusive dinner ‘Campania & Georgia’, evento su invito svoltosi nella serata di domenica 6 novembre.
Costante l’afflusso di addetti ai lavori e wine lover che si è registrato a ‘Casa Sannio’, accogliente struttura che dall’edizione 2015 viene allestita proprio all’ingresso del Kurhaus, l’ottocentesco complesso che è sede storica della kermesse internazionale. In questa vetrina gli ospiti hanno potuto degustare – guidati dai sommelier della delegazione sannita dell’Ais – le eccellenze delle ventisei aziende che hanno partecipato alla trasferta in terra altoatesina: A Canc’llera, Fontanavecchia, Aia dei Colombi, Elena Catalano Vini, Fontana Reale, Il Poggio, La Guardiense, Monserrato 1973, Nifo Sarrapochiello, Rossovermiglio, La Vincola del Titerno, Torre del Pagus, Terra di Briganti, Cantina di Solopaca, Tenuta Sant’Agostino, Torre dei Chiusi, Tenuta 33 filari, Vini La Fortezza, Terre Stregate, Cantine Iannella, Cantina del Taburno, Feudi di San Gregorio, Ocone vini, Masseria Frattasi, Fattoria La Rivolta e Cantine Tora. Oltre alle degustazioni guidate grande interesse hanno suscitato anche i diversi laboratori tenuti da Mariagrazia de Luca (delegata Ais Benevento) e dal giornalista enogastronomico Pasquale Carlo, che hanno messo in luce le potenzialità dei vini ottenuti dai vitigni storici sanniti: falanghina e aglianico, ma anche coda di volpe, sciascinoso, camaiola e piedirosso. Questi laboratori, che hanno coinvolto anche altri territori italiani di grande eccellenza enologica (Veneto, Piemonte e Abruzzo), sono stati concepiti nel solco del tema caratterizzante questa edizione della kermesse meranese: la sostenibilità. “Respiro e grido della terra” è stato il summit che ha coinvolto i partecipanti alla rassegna, insieme a opinion leader e stakekolders in un evento che è riuscito egregiamente a unire passato, presente e futuro all’insegna dell’eccellenza tra radici, arte e sostenibilità delle filiere agroalimentari.
Il tutto è stato condito dai sapori della cucina di Daniele Luongo, chef della ‘Locanda della Luna’ di San Giorgio del Sannio, che ha ulteriormente esaltato le eccellenze dei vini sanniti abbinandoli a piatti che hanno dato agli ospiti la possibilità di seguire un percorso sensoriale con le radici ben salde nella cultura gastronomica dell’entroterra campano, tramandata di generazione in generazione e sedimentata nei ricettari della propria famiglia e in quelli della moglie Teresa Nardone, sapientemente rivisitati con la giusta innovazione.
«La buona affluenza di pubblico specializzato – dichiara Libero Rillo, presidente del Consorzio Sannio – ha confermato ancora una volta il grande interesse che suscitano i vini sanniti e la bontà dell’azione promozionale svolta in questo importante settore dall’ente consortile. Nella cornice dell’evento meranese, manifestazione internazionale di ampio respiro, le nostre produzioni agroalimentari hanno riscosso gli apprezzamenti degli appassionati e degli operatori qualificati. Tutto questo grazie ad una formula vincente, che da diversi anni ci permette di registrare presso ‘Casa Sannio’ la presenza sempre più numerosa di un pubblico altamente qualificato. É dal 2015 che proponiamo ‘Casa Sannio’ al ‘Merano Wine Festival’, rassegna che come poche riesce ad attrarre un’utenza di grande interesse. Anno dopo anno, questo sforzo viene sempre più ampiamente ripagato dai riscontri particolarmente positivi che registriamo da parte degli addetti ai lavori, tra questi molti operatori della comunicazione del vino, che ancora una volta hanno mostrato un alto apprezzamento della produzione enologica di un territorio che cresce in qualità e in tipicità».