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Benevento – In un colpo solo, Fabio Cannavaro ha ottenuto il successo tanto atteso e cancellato l’ombra “fastidiosa” di Daniele De Rossi che avrebbe potuto condizionare i prossimi giorni del Benevento. Perdere contro quello che, per un fine settimana, era stato il tecnico designato a raccogliere l’eredità di Fabio Caserta, avrebbe infatti potuto generare pericolosi paragoni e futili interrogativi. Il gol di La Gumina ha invece avuto il dolce sapore della liberazione, perché in questo momento la Strega aveva bisogno solo di tranquillità per ritrovare se stessa, in attesa del rientro di qualche infortunato.

Non c’è medicina migliore di un successo per approcciare alla sosta e lenire le ferite. Una vittoria attesa settanta giorni esatti, un arco temporale che ha unito Venezia a Ferrara. Una gara, quella del “Paolo Mazza” destinata a rimanere nella storia, perché la prima conquistata da Cannavaro in Europa, meglio ancora in Italia, dopo le esperienze asiatiche. Poco importa se per ottenerla ha dovuto chiedere strada a un amico come De Rossi, questi tre punti per il suo Benevento sono manna dal cielo, un balsamo curativo per una squadra che stava facendo intravedere barlumi di crescita, ma costretta a convivere con una classifica deficitaria.

Non sarà la panacea di tutti di mali, perché la situazione resta complicata guardando i freddi numeri, ma il successo contro la Spal permette al Benevento di togliersi un macigno dalle spalle, avendo davanti due settimane di lavoro a cui approcciare con un stato d’animo più leggero. Cannavaro ha subito spostato l’attenzione sull’impegno di Reggio Calabria contro un altro campione del mondo, l’ex Filippo Inzaghi, ma in cuor suo è consapevole che la vittoria del “Paolo Mazza” può rappresentare uno spartiacque importante dell’avventura sannita.

Il sinistro di La Gumina non ha avuto solo il merito di regalare i tre punti o fare esultare in tribuna il presidente Oreste Vigorito, ha alleggerito di parecchio il carico di pressioni su un gruppo falcidiato dagli infortuni e in credito con la Dea Bendata. Un sospiro di sollievo, una boccata di ossigeno, il colpo di Ferrara può avere tanti titoli ma ha un unico comune denominatore: la Strega ha finalmente rialzato la testa. Era quello che serviva, adesso il resto dovrà farlo l’infermeria, svuotandosi e permettendo a Cannavaro di poter lavorare con un organico più ampio per proseguire e dare continuità alla scalata.