Benevento – È partito il processo nei confronti dei cinque poliziotti tirati in ballo a vario titolo da una inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo e della Digos su una presunta truffa in materia di ore di straordinario, che riguarda fatti che sarebbero accaduti tra il 2019 ed il 2020.
Imputati nel processo l’ispettore superiore presso l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, Giovanni Lollo di Benevento, Maria Cantone, all’epoca dei fatti assistente capo coordinatore della Digos, di Montesarchio, Giuseppe Tretola, di San Leucio del Sannio, Gianni Nardone, di San Martino Sannita e Achille Botticella, un agente da tempo in pensione di Sant’Angelo a Cupolo. Gli avvocati impegnati nella difesa: Marcello D’Auria, Angelo Leone, Antonio Leone, Giuseppe Arena, Vincenzo Sguera e Domenico Russo.
Cantone e Lollo, alla fine di luglio del 2021, sono stati colpiti dalla sospensione per un anno dall’esercizio dei pubblici uffici, misura poi revocata a Cantone, dopo l’interrogatorio di garanzia, mentre era stata confermata dal Riesame e dalla Cassazione per Lollo. Nei confronti degli altri tre imputati non era stata proposta alcuna misura.
Questa mattina c’è stata l’ammissione dei mezzi di prova e il Pm ha inteso provare i fatti producendo una serie di documenti che riguardano tutto ciò che attiene le informazioni acquisti nella fase delle indagine. Gli avvocati difensori hanno chiesto l’esame degli imputati e l’ammissione della lista dei testimoni, per i difensori che le avevano depositate.
Il Tribunale di Benevento, dopo aver conferito l’incarico per le trascrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali al perito Cantone, ha rinviato il processo al 24 marzo 2023, per consentire il decorrere dei 90 giorni necessari per il deposito della relazione sulla trascrizione delle telefonate e per consentire ai legali di poter opporsi alla produzione dei documenti o meno.